Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Sono scomparsi ma i Verdi litigano ancora

default_image

  • a
  • a
  • a

InParlamento non ci sono più, scomparsi dopo le Politiche del 2008. Alle ultime europee si sono presentati con Sinistra Democratica, Partito Socialista, Movimento per la Sinistra e Unire la Sinistra, nella lista Sinistra e Libertà raccogliendo poco più del 3% (insufficiente per andare a Strasburgo). Eppure i Verdi continuano a litigare. Succede durante la trentesima assemblea nazionale del partito che oggi si concluderà a Fiuggi. A scaldare gli animi ci hanno pensato i rappresentanti della seconda mozione (Bonelli-Boato) che ieri hanno occupato la presidenza salendo sul palco e spintonando chi doveva garantire l'accesso. È stato Marco Boato a spiegare il motivo della protesta: il mancato riconoscimento di una decina di delegati di alcune assemblee provinciali che, tra l'altro, erano ripartiti tra le diverse mozioni. «Chi temeva che i Verdi fossero scomparsi ha potuto invece verificare dal vivo la vivacità dell'assemblea - ha commentato Paolo Cento firmatario, assieme alla portavoce uscente Grazia Francescato, del primo documento - e che quindi il "Sole che ride" c'è e non torna a casa». La minoranza, ha osservato, di fronte «alle proprie difficoltà di convincere sulla prospettiva politica della costituente ecologista ha cercato un atto di forza». «Siamo a un bivio - è stata la risposta di Boato - e la posta in palio è restare in Sinistra e libertà oppure realizzare un progetto ecologista autonomo. Dal punto di vista numerico probabilmente la differenza tra le mozioni, considerando che ne esiste una terza (contraria al proseguimento dell'esperienza con Sl) si gioca su poche unità di delegati. La commissione di garanzia ha annullato tre assemblee provinciali e quindi sono venuti meno ben 12 delegati della nostra mozione. Abbiamo ritenuto grave questa decisione e per questo abbiamo occupato la presidenza per qualche minuto». In ogni caso alla fine c'è stata una grossa sorpresa: al posto di Grazia Francescato è stato eleto proprio Angelo Bonelli, che ha vinto con 245 voti. Sarà lui il nuovo «presidente» del Sole che ride che, in questo modo, abbandonerà il cammino sulla strada di Sinistra e Libertà, riprendendo il progetto di costituire un nuovo soggetto ecologista autonomo. Il XXX Congresso verde segna così l'uscita della Francescato («dalla leadership ma non dalla militanza attiva»), dopo due esperienze al vertice del movimento (prima e dopo la guida di Alfonso Pecoraro Scanio). La portavoce uscente ha sottolineato in modo chiaro che non è all'ordine del giorno alcuno scioglimento del movimento e che Sl è «l'approdo pragmaticamente naturale» del Sole che ride. Oggi sarà eletto il coordinamento nazionale (in pratica, l'esecutivo), ed il consiglio nazionale federale. Mentre potrebbero intervenire ospiti di altri partiti del centrosinistra. Ieri pomeriggio ha assistito ad una parte del dibattito Marco Pannella che ha chiesto di parlare. Al leader radicale è stato tuttavia fatto sapere che il dibattito non prevedeva interventi di leader politici esterni. Pannella è rimasto in silenzio. Con lui non c'è stato bisogno di litigare.

Dai blog