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Pd e Di Pietro a un passo dalla rottura per Giorgio

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Iltimore dei Democratici è che Di Pietro punti alla rottura per correre da solo in caso di elezioni anticipate, giocando la carta dell'antipolitica. Pierluigi Bersani, in un'intervista al Corriere della Sera, ha ribadito che chiedere le dimissioni del governo per la sentenza della Corte Costituzionale farebbe il gioco del premier, che parla di una sentenza politica. «Se il gioco è quello "a chi grida più forte", allora sono capaci tutti a farlo. Quel che è più difficile - ha osservato Bersani - è preparare le condizioni per governare il Paese. E al leader dell'Italia dei valori voglio dire anche un'altra cosa: la divisione delle opposizioni non può che fare piacere a Berlusconi». A stretto giro di posta è arrivata la replica di Di Pietro che ha definito «fuori dalla realtà e dal buon senso» i «rimbrotti» di Bersani. «Piuttosto - ha aggiunto - Bersani si chieda se non è proprio colpa del Pd se Berlusconi è ancora lì, soprattutto alla luce di quanto è successo la scorsa settimana in Aula», quando mancarono 20 deputati del Pd al voto sullo scudo fiscale. «Il Pd fa parte dell'opposizione? - ha rincarato la dose - Di opposizione ce n'è una sola ed è la nostra». E la ciliegina sulla torta è stata l'affermazione che Franceschini «non conta». La Finocchiaro, a questo punto non ha dubbi: «Con Di Pietro su queste posizioni non può esserci alleanza politica».

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