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«I boss Graviano segnalarono D'Agostino a Dell'Utri»

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Èla tesi del procuratore generale Antonino Gatto che nel secondo giorno della requisitoria al processo a Dell'Utri, imputato di concorso in associazione mafiosa, ha citato anche questo episodio per dimostrare il collegamento del politico con Cosa nostra. Secondo quanto ricostruito dal magistrato, il padre del ragazzino, Giuseppe D'Agostino, si rivolse ai fratelli Graviano dopo averli ospitati durante la latitanza nel dicembre del 2003 per chiedergli in cambio del favore l'interessamento per un provino del figlio nelle giovanili del Milan. Per il pm, i Graviano si rivolsero Dell'Utri, come confermato anche dal responsabile del settore giovanile del Milan, Francesco Zagatti che nella sua deposizione in primo grado ha ammesso che il provino del giovane era caldeggiato da Dell'Utri. Replica del senatore: «È assurdo pensare che D'Agostino mi possa essere stato segnalato dai fratelli Graviano, persone che non conosco e con le quali non ho mai avuto rapporti di nessun tipo. Ancora una volta alla mancanza di validi elementi di prova si e' cercato di supplire con il sostegno di una fervida e falsa immaginazione».

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