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Berlusconi: dopo la crisi il rilancio

Silvio Berlusconi

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Silvio Berlusconi, in collegamento telefonico con Uno Mattina, ha fatto il punto sulla ricostruzione post-sisma. «Stiamo riuscendo in un miracolo. Come promesso, in 5 mesi consegnereno più di 400 nuovi appartamenti dei più di 4000, per trentamila persone, che ci siamo impegnati con i cittadini a realizzare». Il premier, che oggi sarà a Bazzano per presenziare alla cerimonia di consegna dei nuovi alloggi, parla con «orgoglio e gioia» delle iniziative avviate dal governo per le aree colpite dal sisma, definendo questo impegno «moralità politica». «C'è grande soddisfazione per la ricostruzione, daremo ai cittadini case più solide e più sicure grazie al lavoro, alle tecnologie ed ai soldi italiani». Il presidente del Consiglio ha garantito che sarà portata a termine anche la ricostruzione del centro storico dell'Aquila, per il quale i tempi necessari saranno più lunghi, dai 5 ai 7 anni. «Tutto tornerà come prima», dice ricordando che il ministro dei beni culturali Sandro Bondi sta tenendo i contatti con i suoi omologhi dei paesi del G8 che si sono impegnati a finanziarie il restauro e la ricostruzione di alcuni beni artistici. Il Cavaliere spiega inoltre che l'Università del capoluogo sarà ricostruita in tempi rapidi e diventerà un polo culturale «importante» non solo per l'Abruzzo, grazie ad un progetto «di eccellenza» a livello internazionale. «Il ministro Gelmini ed i suoi collaboratori - ha aggiunto - stanno lavorando molto bene».   «Ci sono le condizioni per fronteggiare la coda della crisi economica». Il Cavaliere si sofferma sulla crisi finanziaria e assicura che presto l'Italia imboccherà la strada per rilanciare lo sviluppo. In particolare, il premier torna a mettere in guardia dal rischio delle manovre speculative sul petrolio e le materie prime. Il nostro paese ha già posto il problema alle recenti riunioni del G8, G14 e G20. «La comunità internazionale -avverte il presidente del Consiglio- deve intervenire per non rendere più possibili speculazioni -che si sono verificate e continuano a verificarsi- sul petrolio, le materie prime e i generi di prima necessità. Lo Stato non lascerà indietro nessuno, ma sarà sentito come amico e non oppressore». La speculazione, insiste il premier, in questo periodo «ha determinato crisi gravissime, soprattutto nei Paesi più poveri». Il presidente del Consiglio infine chiude il collegamento telefonico con Unomattina, dopo aver parlato della ricostruzione in Abruzzo e della crisi economica, ringraziando i conduttori nel giorno del suo compleanno: «Grazie per la telefonata perchè mi sento meno solo...», ha detto. E alla risposta dallo studio, «qui lei è a casa», ha replicato: «Guardate che vi prendo in parola...».  

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