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Da Milano una nuova stagione

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Proviamo allora a ricordarglielo noi, sperando che la «spocchia» che li contraddistingue cali almeno per questa domenica. Ieri a Milano Fini e Tremonti hanno pubblicamente duellato, davanti a centinaia di persone e dozzine di giornalisti. Hanno mostrato solide divergenze di vedute, a cominciare dallo spinoso tema dell'immigrazione. Hanno sostanzialmente dimostrato che il percorso per fare del Pdl un grande partito democratico è avviato sulla strada giusta, nel solco dell'intuizione di Berlusconi lanciata dal «predellino». Diciamo bravo a Fini, che si mostra coraggioso e tenace nel sostenere le sue idee. Diciamo bravo a Tremonti che si conferma la risorsa intellettualmente più valida del partito. Mentre il Pd si contorce in una competizione per la segreteria che non ha alcun contenuto, tanto è vero che nessuno conosce un solo argomento di divergenza tra Bersani e Franceschini, il Pdl muove passi decisivi verso un'articolazione plurale, condizione piuttosto estranea tanto a FI quanto a AN. I grandi partiti in giro per il mondo sono case di dibattito, dove però ad un certo punto si decide una linea e la si porta avanti. Questo deve essere l'obiettivo del Pdl, cui ieri Fini e Tremonti hanno dato un contributo assai positivo. Direi di più. Un contributo storico.  

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