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Schifani e Fini contro Tonino: «Parole inaccettabili e offensive»

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Lesue scelte, indipendentemente dal giudizio di merito che ciascuno ne può dare, costituiscono in ogni caso espressione della sovranità popolare e come tali debbono essere considerate e rispettate. Definire il Parlamento «mafioso», così come ha fatto oggi (ieri ndr) l'onorevole Di Pietro, è del tutto inaccettabile, in quanto falso e offensivo verso tutti i suoi componenti, e gravemente lesivo delle nostre Istituzioni rappresentative e del loro prestigio». È quanto si legge in una nota congiunta dei presidenti delle Camere Renato Schifani e Gianfranco Fini. La replica di Di Pietro è arrivata a stretto giro: «Gli italiani a nostro avviso sono profondamente offesi da leggi come quella dello scudo fiscale che in un colpo solo cancella tutti i reati tributari, i falsi in bilancio e abbona tutte le evasioni fiscali perpetrate da criminali che non pagando le tasse fanno in modo che l'onere di far funzionare la macchina dello Stato ricada solo su pensionati, operai e disoccupati». «Non ci facciamo intimidire da queste minacce - aggiunge - che respingiamo al mittente e invitiamo i cittadini a ribellarsi a questo perbenismo di facciata che nasconde provvedimenti iniqui che di fatto favoriscono la criminalità anche quella organizzata e mafiosa».

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