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Scudo fiscale più largo per far cassa

Banconote sul tavolo della dogana dell'aeroporto romano di Fiumicino

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Via libera del Senato alle misure sullo scudo fiscale con il correttivo che amplia la platea dei beneficiari e include il reato di falso in bilancio. L'obiettivo è trovare più risorse da utilizzare contro la crisi economica, come ha spiegato il sottosegretario all'Economia Casero. E per questo è necessario che lo scudo fiscale sia più appetibile. Il decreto legge correttivo della legge anticrisi, con l'emendamento del senatore del Pdl, Salvo Fleres, fatto proprio dalle commissioni riunite Bilancio e Finanze che lo avevano approvato martedì, è stato approvato con 140 voti favorevoli, 21 contrari e un astenuto. Serrate accuse sono venute dal centrosinistra che hanno gridato al condono e mostrato cartelli polemici in Aula. Il presidente della Repubblica Napolitano non ha voluto fare nessun commento e si è limitato a dire che nel momento in cui gli sarà trasmesso il testo da promulgare valuterà le eventuali novità. Ora il testo passa alla Camera che dovrà approvarlo in via definitiva, entro il 3 ottobre. Ma vediamo quali sono le novità del testo. La sanatoria penale - Chi usa lo scudo per regolarizzare o rimpatriare i capitali o i beni conservati illegalmente all'estero non sarà punibile per i reati tributari come l'omessa dichiarazione, la dichiarazione fraudolenta o infedele e la distruzione di documenti contabili nè per il falso in bilancio. Restano punibili l'emissione di fatture false, la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e l'omesso pagamento delle ritenute e dell'Iva. Chi emerge non sarà perseguitato - Il rimpatrio e la regolarizzazione non possono essere utilizzati a sfavore di chi emerge, nelle sedi giudiziarie e amministrative. I procedimenti in corso - Restano esclusi dallo scudo fiscale. I paletti temporali sono ancora da chiarire. Il rebus delle date - Secondo una interpretazione dei senatori di maggioranza e opposizione, dei relatori delprovvedimento e dei tecnici del servizio studi del Senato, non possono avvalersi dello scudo quanti hanno un procedimento in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, ovvero il 5 agosto 2009, mentre si può ricorrere al rimpatrio dei capitali con regolarizzazione nel caso in cui i procedimenti sono stati avviati dopo questa data. Ma l'Agenzia delle Entrate ha giudicato del tutto infondata questa interpretazione e ha indicato come spartiacque per l'accesso allo scudo la data di invio della dichiarazione riservata che non poteva essere presentata prima del 15 settembre 2009, data da cui decorre l'operatività dello scudo. Questo significa che i soggetti nei cui confronti al 15 settembre 2009 erano già avviati atti istruttori e quindi prima della presentazione della dichiarazione riservata, non possono avvalersi della sanatoria. A sciogliere il dubbio dovrà essere la Camera che avrà l'esame del testo in seconda lettura. Il ruolo degli intermediari - L'emendamento Fleres elimina l'obbligo per gli intermediari finanziari e i professionisti di avvertire l'Unità di informazione finanziaria presso la Banca d'Italia quando si hanno dubbi di riciclaggio.  Tempi più stretti - Le modifiche apportate al Senato restringono i tempi da 7 a 3 mesi. Per aderire allo scudo fiscale ci sarà meno tempo, fino al 15 dicembre (dal 15 aprile inizialmente previsto) per poter portare a bilancio di quest'anno gli introiti.  Le società controllate - Viene estesa la copertura garantita dallo scudo fiscale per le società collegate o controllate estere. Non solo i Paesi Ue ma anche fuori dall'area qualora sia rispettata la condizione che vi sia uno scambio di informazioni.

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