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Salta la cena tra i deputati. Resta la tensione tra Forza Italia e Alleanza nazionale

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Certoil disgelo è cominciato, ma come lasciano intendere i tre coordinatori del Pdl, ai quali è affidata la «missione» di tradurre in atti concreti le buone intenzioni, avrà bisogno di un grosso lavoro diplomatico. Non a caso Ignazio La Russa si propone, da buon «giardiniere», alla coltivazione del dialogo e Denis Verdini fa sapere che tra appena quindici giorni, per il ritorno del premier dagli Usa, saranno pronti i coordinamenti provinciali del Partito della libertà. Di fatto però il clima tra le due anime del Popolo della libertà è di grande nervosismo. Palpabile alla Camera, ieri pomeriggio. Da una parte tutto il gruppo degli ex An, tra loro c'è anche Italo Bocchino, autore della famosa lettera "chiarificatrice" al premier. Dall'altra ci sono gli ex Forza Italia. Si aspetta a questo punto di vedere qualche segnale. Quale e in che modo, difficile da dire. Nel pomeriggio, durante il normale dibattito in Aula, c'è stato pure un battibecco tra il capigruppo Pdl Fabrizio Cichitto (ex Fi) e Donato Lamorte (ex An e vicino a Gianfranco Fini). Segnale dell'agitazione che esiste ancora nel Pdl. Qualche giorno fa tutti i deputati Pdl hanno ricevuto un sms dal capogruppo alla Camera. Oggetto: una cena a Palazzo Ferrajoli, estesa, organizzata da capogruppo e vicecapogruppo, Cicchitto e Bocchino. Con l'intento proprio di rasserenare gli animi, tra forzisti e aennini. Ieri poi è arrivato un altro messaggio, per annunciare il rinvio della cena alla prossima settimana, il 29 di settembre. «Una scelta non a caso - raccontano dalla maggioranza -. È il compleanno di Berlusconi e non è escluso che passi proprio lui per fare un saluto e festeggiare con noi». Nei retrobottega del Pdl dunque sono tutti a lavoro. Pontieri e colonnelli. Un primo banco di prova importante sarà sicuramente la festa della libertà, in programma questo fine settimana a Milano. Sabato ci sarà Fini. Domenica chiuderà il Cavaliere. Si aspettano segnali, si spera in una svolta. In questo scenario c'è da registrare che ieri (commentando l'esito del vertice Berlusconi-Fini) il coordinatore Sandro Bondi ha elogiato il presidente della Camera, affermando che «il suo ruolo, le sue idee contribuiscono a rafforzare il Pdl e non lo indeboliscono, aprendo uno spazio di democrazia e di confronto vitale per un partito come il nostro». Lui, Fini sulle cose promesse dal premier ha continuato a stare con la bocca cucita, lasciando ai suoi il compito di ribadire che dalle parole si dovrà passare ai fatti. Gia.Ron.

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