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Il governo lavora a una legge per evitare i ballottaggi a Pasqua

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«Èprobabilmente l'unica data possibile» ha spiegato ai primi di settembre il ministro dell'Interno Roberto Maroni alla «Summer School» del Pdl. Quella data, però, porta con sè qualche problema perché gli eventuali ballottaggi delle amministrative cadrebbero il 4 aprile, proprio la domenica di Pasqua. La maggioranza starebbe dunque vagliando due ipotesi per ovviare al problema. La prima è quella di anticipare di una settimana, al 14 marzo, la data delle elezioni. Per far ciò servirebbe un provvedimento di legge perché le norme vigenti stabiliscono che le amministrative si devono svolgere tra il 15 aprile e il 15 giugno. La seconda ipotesi è quella di fare una «leggina» per consentire che i ballottaggi delle amministrative, vista la concomitanza con Pasqua, si tengano tre settimane (e non due) dopo il primo turno. La decisione andrà comunque presa entro il decreto di indizione delle elezioni che dovrà essere prossimamente emanato dal Consiglio dei ministri. E intanto, in tema elezioni regionali, resta caldissimo il «fronte» Veneto. Dopo che domenica il Pdl regionale aveva candidato compatto il governatore uscente Giancarlo Galan, ieri la Lega ha ribadito che in Veneto ci sarà invece un Governatore del Carroccio. Lo hanno detto, con pacatezza, sia il segretario nazionale e sindaco di Treviso, Gianpaolo Gobbo che il vice presidente del Veneto, Franco Manzato. «Posso capire le esigenze del Pdl. Ma noi — ha spiegato Gobbo — siamo fermi nella certezza che questo giro spetti alla Lega. Finora abbiamo sempre portato acqua al mulino degli alleati, ora tocca a loro». Sulla scelta di correre da soli ipotizzata da Calderoli, Gobbo è cauto: «Toccherà a Bossi e Berlusconi a fare la scelta e prendere a riferimento tutto il Nord Italia».

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