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I comitati: "Vogliono creare il mostro"

Ex scuola

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Il supertestimone? «Un ubriacone molestatore». Il racket degli affitti nell'ex scuola «8 Marzo» alla Magliana? «Il frutto di una campagna denigratoria per screditare le lotte dei movimenti per la casa davanti all'opinione pubblica». E le inchieste sulla stampa un «lavoro a tavolino e in pool» per «creare il mostro», «deresponsabilizzare il sindaco Alemanno» e «scaricare sul Prefetto l'emergenza abitativa come un problema di ordine pubblico». È la sintesi della conferenza stampa, tenutasi ieri mattina nell'ex scuola «8 Marzo» in via della Magliana, qualche ora dopo gli arresti, ma organizzata prima del blitz dei carabinieri. È mezzogiorno. La tensione si tocca con le mani nel grande edificio «abbandonato da 20 anni al degrado che abbiamo rimesso a posto con le nostre mani e i nostri soldi» raccontano mostrando un foglietto con la richiesta del progetto di «autorecupero» da inoltrare al sindaco. «Hanno scelto il primo giorno di scuola per sfondarci le porte» partono incazzati. Ma la rabbia si scioglie al ritorno "a casa" dei figli, 30 bambini da 0 a 14 anni («una bambina sta per nascere oggi (ieri, ndr) in ospedale» dicono. Mentre l'aria si riempie dell'odore di pasta al sugo, sui piatti di carta nel grande giardino «l'unico spazio verde della zona, aperto al quartiere». Sono le due del pomeriggio, e sono passate due ore da quando Paolo Divetta dei Blocchi precari metropolitani ha preso la parola. «In un momento così importante per i movimenti che stanno per incontrare il sindaco e il prefetto - spiega Divetta - trasformare l'emergenza abitativa in una questione di ordine pubblico serve solo a delegittimarci e a inquinare le trattative». Poi tocca a Danilo, coordinamento di lotta per la casa. «Quest'operazione - dice - è molto più ampia e più politica di quello che sembra». «Non c'è nessun mistero nel fatto che chi abita nelle occupazioni si autotassi per fare i lavori - ha aggiunto il consigliere comunale Andrea Alzetta - ma parlare di racket è calunnia pura». Erano presenti anche il capogruppo regionale del Prc Ivano Peduzzi e il coordinatore provinciale di Sinistra e Libertà Gianluca Peciola. Per l'avvocato degli arrestati Antonia Di Maggio «il super testimone del racket delle occupazioni è un cittadino eritreo allontanato dall'ex scuola 8 Marzo perché era violento e si ubriacava diventando pericoloso per i bambini». Ma «i nostri testimoni non sono ancora sono riusciti ad avere un appuntamento con i carabinieri per dire la loro» aggiunge. Secondo il legale «per un anno ha minacciato telefonicamente proprio una delle donne arrestate, anche di violenze sessuali. Pochi mesi fa ha aggredito un altro abitante della ex scuola con una sprangata alla testa causandogli sei punti di sutura. Ricattava quasi quotidianamente gli abitanti dicendo "se non mi fate rientrare vi faccio sgomberare».

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