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L'Osservatore Romano: «C'è serenità istituzionale»

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AndreaGagliarducci Nella visita a Viterbo, il Papa è stato accolto «dalle autorità civili in un quadro di evidente serenità istituzionale». A tornare sull'argomento è il direttore dell'Osservatore Romano Gian Maria Vian, in un'editoriale pubblicato ieri sull'organo di stampa della Santa Sede. Un riferimento non casuale, che ricalca quasi con precisione quello che Gianni Letta aveva detto dopo il brevissimo incontro con il Pontefice a Viterbo, alludendo a «un clima sereno» e ai «rapporti saldi» tra le due sponde del Tevere. E che Gianni Letta sia l'uomo che tiene i rapporti è stato sottolineato dallo stesso premier Berlusconi, negando di aver chiesto un incontro con il Segretario di Stato Bertone, anche perché «il sottosegretario Gianni Letta mantiene questi rapporti quasi quotidianamente». È evidente che la volontà Oltretevere è quella di far passare il messaggio che i rapporti tra Italia e Santa Sede sono e restano saldi, nonostante dal mondo cattolico siano arrivate più di una volta bordate nei confronti del governo. Soprattutto da «Famiglia Cristiana», settimanale dei Paolini che non ha mai mancato di dire la sua, in questi ultimi mesi, riguardo la «questione morale» di Berlusconi (dando a questa certamente più risalto di quanto non abbia fatto Dino Boffo ad Avvenire) e soprattutto sulle politiche dell'immigrazione e sulla sicurezza. E che, nell'ultimo editoriale di Beppe Del Colle, mette nel mirino l'attacco a Dino Boffo, definito «un brutale attacco alla libertà di critica», perché «criticare sui giornali gli atti di un governo è e resta un carattere irrinunciabile della democrazia». Ma nell'ultimo numero di «Famiglia Cristiana» c'è anche un'intervista al leader dell'Udc Pierferdinando Casini. Il quale non usa mezzi termini e annuncia: «Vogliamo essere protagonisti e costruire un'Italia diversa, perché è chiaro che il dopo Berlusconi è già cominciato. Alla fine di questa legislatura capiremo se sarà possibile costruire una proposta di governo che si emendi dal populismo e dal radicalismo ideologico. Che finiscono, peraltro, per degenerare in fenomeni razzisti». Ma conviene ritornare ad una sostanziale unità politica del mondo cattolico? Il dibattito non è di poco conto all'interno del mondo cattolico, e le prossime mosse della Segreteria di Stato al momento sono imprevedibili. Il Papa, per ora, ha chiesto (e non è la prima volta) un impegno vivo in politica, perché — scrive Vian — «chiara è la sua convinzione che resta immutata l'esigenza di vivere il Vangelo in solidarietà con tutti».

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