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"Interpretazione bizzarra Maroni venga a riferire"

Carlo Vizzini

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Carlo Vizzini è nella sua Palermo. E a Palermo è festa, è Santa Rosalia. Lui, presidente della commissione Affari Costituzionali e relatore sulla legge sulla sicurezza, s'è concesso un po' di riposo con una nuotata. Ascolta a telefono le ultime novità che arrivano dalla Liguria dove un giudice di pace ha mandato «assolto» un immigrato accusato di clandestinità. Vizzini, pacatamente, non ci sta: «I giudici sono chiamati ad applicare la legge. Una volta chiusa la fase della discussione si dovrebbe concludere anche quella della contestazione». Presidente, non teme che possa partire una sorta di sciopero bianco magari da quella parte della magistratura più politicizzata? «Comunque sia non sarebbe ammesso. Nè scioperi bianco e nè obiezioni di coscienza. Mi auguro che non ci sia nessun comportamento che vada contro l'ordinamento». Il giudice di Recco si è appellato però al fatto che si tratta di un reato tenue e dunque può non procedere. Che cosa ne pensa? «Dovrei leggere le carte, non me la sento di giudicare così. La legge l'abbiamo lungamente approvata, discussa ed esaminata. Non ho mai sentito parlare della possibilità di appellarsi, da parte di un clandestino, alla tenuità del reato». Nemmeno da parte dell'opposizione è stata sollevata questa obiezione? «Guardi, le contestazioni che sono state fatte a questa legge sono state davvero le più varie. Ma questa non l'ho mai sentita e mi pare un'interpretazione vagamente bizzarra». Ma perché è stata scelta la strada dell'ammenda per chi viene contestato il reato di clandestinità? «Oddio, si rende conto se avessimo stabilito invece la detenzione? Già così ci accusa di aver fatto dei lager, figuriamoci se avessimo previsto il carcere. E le dirò di più». Che cosa senatore? «Pur essendo prevista la sanzione pecuniaria, c'è chi ci accusa di aver riempito i penitenziari. A costoro rivolgo solo un invito: prima di criticare almeno leggete il testo. Ed è un invito rivolto a tutti». A chi si vuole riferire? «Anche al Pdl». Anche al Pdl? «Ho letto una dichiarazione di un esponente del Pdl che accusava appunto la legge di aver provocato il sovraffollamento delle carceri. E per carità di patria non mi chieda il nome». Presidente, ma le sono giunte notizie di altre «inosservanze» della legge? «No, mi auguro che il governo stia facendo questo monitoraggio. Anzi, sono sicuro che lo starà facendo. Anzi, chiuderò al ministro dell'Interno di venire a riferire al Senato». Quando? «Non lo so, quando lui lo riterrà opportuno. Appena tornerò in ufficio, lo contatterò per sapere quando lui pensa di avere un quadro della situazione tale da fare un'analisi sull'applicazione della legge». E secondo lei quanto tempo è necessario? «La legge è entrata in vigore ad agosto. Un mese per giunta di scarsa attività. Secondo me occorrono almeno tre mesi, forse quattro. Insomma, mi auguro che possa venire entro la fine dell'anno in modo anche da verificare altre questioni come la tessera del tifoso». Berlusconi immagina a modifiche del testo soprattutto sul fronte dell'integrazione. Lei sarebbe d'accordo? «Ripeto, bisognerebbe fare un'analisi. Tuttavia siamo pronti a fare delle correzioni laddove ci rendessimo conto che è necessario intervenire. Sull'integrazione, in particolare quella che riguarda le grandi città, posso solo dire che proprio la prima commissione del Senato ha avviato un'indagine conoscitiva. Nelle prossime settimane dovremmo avere già qualche risultato. Ma non me la sento di anticipare nulla».

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