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E il Cav prepara il suo giro d'Italia

Silvio Berlusconi

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L'idea originaria era di fare un giro d'Italia. Un tour di un intero anno per tutte le regioni, per incontrare gli amministratori locali del Pdl. Quindi sindaci, assessori, consiglieri comunali. Insomma, tutta la base del Popolo della libertà. Se non che il piano messo a punto dai due responsabili degli Enti locali di via dell'Umiltà Giovanni Collino e Mario Valducci, ieri ha subito qualche modifica. Portato all'attenzione del premier la decisione è stata quella di cambiare lo schema delle riunioni laddove si andrà a votare l'anno prossimo per le regionali. Motivo? Prevedere anche la sua partecipazione. Il perché di questa decisione non trova conferme ufficiali. Ma è facile ipotizzare che Berlusconi stia lavorando ad una strategia d'autunno, basata sul suo impegno personale, sulle sue scese in piazza a sostegno dei candidati per le elezioni del 2010. Non per niente durante il Consiglio dei ministri di giovedì scorso il refrain è stato che questo «sarà un anno elettorale» e che bisogna pensare bene ai risultati da portare a casa. Il Cavaliere è già a lavoro per questo, convinto più che mai che queste elezioni possano rappresentare una chiave di volta per il governo e per la maggioranza. Il giro Pdl parte comunque oggi: prima tappa nel Friuli Venezia Giulia, ad Udine. Collino e Valducci incontreranno tutti gli amministratori locali. La prossima tappa è prevista a Milano il 25 settembre, durante la Festa della libertà organizzata storicamente da Ignazio La Russa e che dovrebbe avere anche la partecipazione del presidente del Consiglio. La terza tappa sarà invece in Molise il 25 ottobre. Per il resto è ancora tutto da costruire e ovviamente le regioni cloù (vedi Veneto e Piemonte) verranno preparate anche in base all'agenda di Berlusconi. Il piano di azione a cui il premier starebbe pensando è concepito sulla falsa riga di quello utilizzato in Abruzzo e in Sardegna. Quindi, per il capo di governo impegno in prima persona, rituali bagni di folla e comizi in piazza. Se a questo si aggiunge anche un incontro con gli amministratori locali, perno centrale della politica sul territorio, il quadro è completo. «L'idea che abbiamo è quella di girare l'Italia - racconta Collino -. Ascoltando dai tanti amministratori testimonianze e suggerimenti. E magari poi raccogliere tutto in un video e proiettarlo al prossimo congresso Pdl». L'obiettivo del tour inoltre, è anche quello di discutere le priorità dell'agenda politica degli amministratori: il nuovo codice delle Autonomie, l'attuazione del federalismo fiscale, la riforma dei servizi pubblici locali, la sicurezza stradale, il coinvolgimento degli Enti locali nei festeggiamenti per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Intanto, ieri pomeriggio Berlusconi ha incontrato a Palazzo Grazioli alcuni vertici del partito. Tutti appartenenti all'ala Forza Italia: i due coordinatori Denis Verdini e Sandro Bondi; i due capigruppo Fabrizio Cicchitto e Gaetano Quagliariello. C'era anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Un piccolo vertice azzurro convocato nel primo pomeriggio dal premier e durato poco tempo, visto l'appuntamento successivo di Berlusconi, e cioè la salita al Quirinale per illustrare al presidente Napolitano il piano per la celebrazione dell'Unità d'Italia. Perché non erano presenti quelli di An? Semplicemente perché - spiegano dalle parti di via dell'Umiltà - si doveva discutere di alcune questioni interne alle fila di Fi. In realtà in via della Scrofa la questione non sarebbe stata presa con il massimo dell'entusiasmo: il non invito appare a molti è apparso come una distizione tra i due schieramenti. Ovvio che però, la riunione di Palazzo Grazioli, all'indomani del Consiglio dei ministri in cui Berlusconi ha esortato la squadra dell'escutivo a lavorare duro, possa essere stata anche l'occasione per trasmettere lo stesso messaggio anche ai colonnelli del partito. C'è poi tutta la riorganizzazione del partito, di cui Berlusconi aveva parlato prima della pausa estiva. Di quella esigenza di mettere mano agli assetti del Pdl e affrontare così l'anno elettorale. Torna a spuntare l'ipotesi di un coordinatore unico al posto del trio attuale. Una casella per cui il premier, raccontano da ambienti della maggiornza, starebbe pensando ai giovani Angelino Alfano e Maurizio Lupi. Un ruolo a cui affiancare anche un vice, a questo punto di An: insistenti le voci su Italo Bocchino e Luca Martinelli.

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