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L'Europa ricorda l'inizio della seconda Guerra mondiale

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Quiieri, per i 70 anni dello scoppio della guerra, un atipico vertice politico euro-russo (presente anche il premier Silvio Berlusconi) si è coagulato attorno ai temi della storia, nello scenario di Westerplatte dove fu sparata la prima cannonata. Dalla storia i politici hanno cercato risposte invece di porre domande, hanno provato a trovare punti di condivisione invece dei grumi avvelenati delle questioni irrisolte, che hanno nomi e date. Il premier russo Vladimir Putin, autentico protagonista della giornata e della vigilia, tende la mano a Varsavia, anche se è a lui che si deve lo sbarramento dell'accesso ai documenti sulla strage di Katyn. Su quella parola, Katyn, si sono soffermati più volte il presidente polacco Lech Kaczynski nel suo discorso a Westerplatte all'alba di ieri davanti ai veterani, e il premier Donald Tusk, persino nell'incontro con Putin a Sopot. Ma nella cerimonia ufficiale pomeridiana i toni sono stati quelli concilianti della diplomazia, nel concorde auspicio del «mai più». L'hanno detto i polacchi, l'ha ribadito il cancelliere tedesco Angela Merkel: «L'Europa è cambiata da continente del terrore a continente della libertà e della pace». Putin ha voluto rimarcare che «più di metà dei 50.000.000 di morti erano cittadini sovietici» esortando a rileggere la storia liberandosi «delle scorie del passato».

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