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«Le indagini sul delitto di Alberica Filo della Torre ricominceranno da quattro»

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Quattroelementi che potrebbero portare all'assassino della contessa Alberica Filo della Torre, trovata morta nella sua stanza da letto all'Olgiata il 10 luglio 1991. A distanza di 18 anni l'assassino della nobildonna pugliese non ha ancora un nome e un volto e il vedovo Pietro Mattei ha ottenuto la riapertura delle indagini. «La speranza - spiega il legale della famiglia Mattei, Giuseppe Marazzita - è che con i nuovi metodi scientifici si possa finalmente risolvere il caso». Su quali elementi lavoreranno carabinieri e procura? «Le prime analisi saranno effettuate con le nuove tecniche scientifiche sui reperti già esaminati a suo tempo: lo zoccolo con il quale la vittima venne percossa, il lenzuolo che le copriva il corpo, i jeans dei due indagati, il filippino Winston Manuel e l'italiano Robero Jacono. Infine l'orologio Rolex d'oro che aveva al polso e che non fu mai esaminato. È rimasto sempre nella cassaforte dei Mattei, che ora l'hanno messo a disposizione degli inquirenti. Sull'oggetto verranno cercate eventuali impronte e tracce biologiche». E poi? «C'è una testimone mai ascoltata, una vicina di casa e amica della contessa, che un giorno raccolse una sua confidenza. «Devo mettere le tende a questa finestra perché ho l'impressione di essere spiata dalla villa di fronte», le disse Alberica mentre le faceva vedere la camera da letto. Si è parlato anche di un'agenda della vittima... «Sì, è in possesso di un giornalista. Non sappiamo come l'ha avuta. L'obiettivo è verificare se quella mattina Alberica avesse segnato sull'agenda un appuntamento con qualcuno o meno». Infine il misterioso «reperto 13». «Si tratta di un pezzo di carta che venne prelevato sul luogo del delitto perché c'erano delle macchie. Bisogna scoprire se era un fazzoletto con tracce biologiche o un pezzettino di carta da parati». Che speranze ci sono di risolvere il «caso freddo» dell'Olgiata? «La volontà degli investigatori c'è. E poi io dico sempre che se si cerca si può trovare, ma se non si cerca è sicuro che non si trova nulla...». Mau. Gal.

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