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«Ma quali scuse La battuta è simpatica»

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«Madi cosa stiamo parlando? È stata una battuta degli organizzatori della festa e non di un esponente politico e poi resta il fatto che è una battuta simpatica». Allora non pensate affatto a chiedere scusa? «Scusa? Ma siamo matti? Che si pretenda che un partito dell'opposizione si inchini alle bugie del premier è troppo». Pierluigi Castagnetti, deputato del Pd, non vorrebbe parlare, «suvvia ci sono problemi ben più gravi», poi sbotta, non ci sta. Ammetta...è stata una battuta infelice, ve la potevate risparmiare... «Niente affatto. Tutti parlano di festini, lo stesso premier. Non si vorrà pretendere che ci si scusi per questa espressione! Quello che continua a emergere tutti i giorni sulla stampa di ogni orientamento italiana e straniera in ordine agli incontri ludici, per non dire di più, che si sono svolti nelle residenze del premier, è tale da configurare un giudizio che tutti danno degli atteggiamenti riprovevoli verso il premier». Risultato: tutti gli esponenti del Pdl invitati hanno dato forfait. «Se è per dimostrare la loro fedeltà al capo del governo che intendono agire in questo modo è grave e incomprensibile. E poi non mi pare che nei confronti di esponenti del Pd si siano mai usati garbo e bon ton; anzi se ne son dette di tutti i colori. Non per questo noi abbiamo reagito in modo indispettito. Quella battuta non è affatto offensiva e l'uscita di La Russa è un pretesto per non so per quale ragione. Diciamo che c'è anche un po' di piaggeria nei confronti del capo del governo, non mi sorprendo». Questa polemica non rischia di far partire con il piede sbagliato il dialogo della ripresa autunnale tra Pd e Pdl? «Suvvia, non scherziamo. Stiamo parlando di una battuta di un organizzatore della festa. Inoltre ogni italiano educato e morigerato definirebbe come festini quegli incontri del premier nelle sue residenze private. Si sta montando un caso sul nulla mentre il Paese ha problemi seri, si sta sgretolando, il sud contro il nord, il nord contro il sud, le aziende che non riapriranno a settembre. E la maggioranza che fa, monta una polemica su una battuta. È il momento della serietà. Mi sembra che stiamo perdendo tempo. Qui si punta sulla smemoratezza delal gente che ha sentito le documentazioni sonore su quello che accadeva in alcune abitazioni del premier. La parola festini è l'immagine più edulcorata che si potrebbe dire di quelle vicende molto tristi che hanno illustrato l'Italia davanti a mezzo mondo in termini poco dignitosi». Ma Berlusconi ha smentito più volte, l'ultima volta nell'intervista a Chi. «Il premnier non può dimenticare che ci sono montagne di documenti mai contestati, lettere di familiari interviste delle due signorine, testi di intercettazioni non contestate, intercettazioni telefoniche circuitate in rete non contestabili. Come si può dire che erano solo cenette all'insegna dell'eleganza? Lo steso Berlusconi, a quanto ho letto, avrebbe ironizzato con i parlamentari del Pdl su questo argomento. Ora non può cavarsela dicendo che tutto questo non è esistito. È una linea di difesa che non regge. Ma l'Italia, ribadisco, ha ben altri problemi: la tragedia al largo di Lampedusa con stragi di innocenti, la situazione di tante piccole imprese e le famiglie che in autunno si vedranno recapitare lettere di licenziamento. È arrivato il momento di pensare alle cose serie». L.D.P.

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