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Rosy e Debora, sotto il Pd nulla

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Toccatemitutto ma non il mio Pd. Quando sei chiamato a moderare il confronto tra due soggetti che l'oleografia ama dipingere come pasionarie e che invece il pettegolezzo di backstage ribattezza «giovane arrivista» ed «esponente della nomenklatura», e stiamo parlando nell'ordine di Debora Serracchiani, l'Eowin del Partito democratico sbocciata nella sua bellica potenza su Youtube e ora europarlamentare, e Rosy Bindi, che delle etichette se ne frega e confessa in pubblico che lei un book fotografico per far carriera mai l'avrebbe potuto spedire, ebbene, quando sei chiamato a fare da vigile possibilmente urbano nei toni delle prime schermaglie di congresso che aspettano il Pd da qui a pochi mesi, e lo fai di fronte alla platea di «Cortina Incontra» per l'occasione insolitamente densa di sostenitori democrat, devi farti spiegare una cosa semplicissima e complicatissima: a parte il fatto che Dario Franceschini è stato il vice di Walter Veltroni e Pierluigi Bersani no, spiegate quali sono le differenze, le somiglianze, le convergenze, le «sfumature» (così ha detto la Bindi) che dividono e distinguono Franceschini e Bersani? Ovvero, al di là di tutto e del fatto che a ogni congresso di partito si vota una dirigenza, illustrate perché fate il congresso per ragioni che non siano puramente di rilancio mediatico di immagine o di spartizione di poltrone. Risposta: toccatemi tutto ma non il mio Pd. E va bene, vien da dire. Su altre cose Bindi e Serracchiani potrebbero discutere, su questioni «secondarie» come l'organizzazione di quel partito, la linea politica, la scelta tra un partito con un leader decisore (Seracchiani) e un leader costantemente sotto controllo dei suoi grandi elettori (Bindi), ma sul Pd no, sulla fedeltà al progetto che Veltroni ha inaugurato e che Franceschini cerca di tenere in piedi e che Bersani sostanzialmente prova a smontare pezzo a pezzo, sul Pd, araba fenice ancora incompreso dall'italiano medio che non legge mozioni e non percepisce le sfumature, non litigheranno mai. Evviva il centrosinistra, evviva l'opposizione, evviva il partito che deve parlare a tutti gli italiani — anzi «al Paese» come dice la Bindi, e una delle differenze ancora esistenti tra destra e sinistra è che a destra dicono «nazione» e a sinistra «paese» — evviva. La platea recepisce, applaude, contesta il moderatore che prova ad obiettare che il governo non fa solo effetti speciali, la platea si muove come un solo uomo ferito ma non affranto, è piegata ma non si spezza, affamata come è di richiami al sentimento unificante in questa lunga notte passata all'addiaccio sotto le stella nemica del berlusconismo, affamata peraltro di chi – come la Bindi – spieghi che il Pd deve spiegare al 75% di italiani che volevano mandare indietro i clandestini al largo di Lampedusa che sbagliano (e che il 25% restante, ovviamente, ha ragione: e poi non dite al Pd che ha il complesso dei migliori). Allora riannodi il filo del dibattito e scopri che, almeno così pare, la differenza tra Franceschini e Bersani è questa: Franceschini insegue ancora la «vocazione maggioritaria» del Pd, serracchianamente tradotto come: il partito che elegge il leader, fa il programma e va dagli eventuali alleati a dire che devono firmare il programma e sostenere il leader, e che Bersani insegue una versione rivista e corretta dell'Unione, bindianamente tradotto nel partito che non fa il programma ma va dai potenziali alleati a dire: il programma facciamolo insieme, il leader non si sa. Per il resto ci si muove in una nebulosa, nel rifiuto a spiegare la banale verità per cui, se è vero che su ogni singolo tema politico il Pd parla con venti voci diverse un problema di linea politica ci sarà, e invece no, che dici caro moderatore, sui temi e le priorità il Pd è unito e compatto, tutt'al più si tratta di sfumature, per il resto vogliamo abbattere quanto prima un governo che fa malissimo all'Italia, rilanciare lo sviluppo, affrontare il tema della sicurezza, e anche un po' copiare Obama che in 17 minuti, dice alla Bindi, parla al «Paese» — e di nuovo il «paese»... — mentre il Pd non riesce a comunicare. Appunto: perché? Perché è diviso? Perché è timido? Perché è programmaticamente debole? Non si capisce. Appunto.

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