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«Dialetti, inno di Mameli, tutte chiacchiere estive.

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Èvero onorevole Lupi, ma è anche vero che al Sud c'è meno lavoro e quindi meno soldi. «Ed infatti il problema non riguarda Nord e Sud ma per esempio grandi metropoli e città di provincia. Il tema è giusto, bisogna semplicemente ragionare sullo strumento». Che potrebbe essere quale? «Noi abbiamo sempre sostenuto la contrattazione differenziata tra imprenditori e sindacati che, tra l'altro, è una cosa già in essere». Ma la Lega parla di gabbie salariali? «Le gabbie salariali, infatti, sono un'altra cosa. Bossi fa bene a sostenere il principio ma bisogna trovare lo strumento più adatto. Non crede che facendo in questo modo la Lega accresca ancora di più il malessere già esistente nelle regioni del Sud? «Credo che occorra tenere sempre presente il vero grande obiettivo di questa maggioranza: il rilancio del Paese. Tutto. Da qui il programma di sviluppo per il Sud annunciato dal premier a luglio e che va proprio in questa direzione. Un programma condiviso anche dalla Lega». Di fatto però, sono diversi anni che puntualmente d'estate Bossi alza il tiro con gli alleati. Provocazioni o strategia politica? «Quando il partito si rivolge ai propri elettori è giusto che sviluppi la sua identità utilizzando un linguaggio comprensibile alla propria gente. Comunque, io proprio non capisco...». Cosa? «Che ci si scandalizzi per le proposte sui dialetti o sull'inno di Mameli e non si faccia caso al dato più importante. Vale a dire come questa coalizione abbia reso permeabile una forza come la Lega. Di certo questi non sono temi su cui si verificherà una spaccatura della maggioranza. Sono davvero chiacchiere estive». Chiacchiere estive? La Lega non sembra mollare però. «In Parlamento c'è ampio spazio di discussione. La Lega farà le sue proposte e si aprirà un confronto». Da parlamentare Pdl del Nord, a volte non si sente in mezzo a due fuochi? «No, perché al Nord siamo abituati a lavorare insieme e anche molto bene. I temi che pone la Lega e che riguardano l'identità e le tradizioni sono importanti. Il tutto è trovare una mediazione». Che farà chi? «Il presidente del Consiglio, insieme a tutto il partito». Roberto Formigoni è sicuro: è pronto a scommettere un milione sulla sua candidatura alla guida della Lombardia. Altra mediazione? «Le stesse parole di Bossi confermano che il prossimo candidato in Lombardia sarà Roberto Formigoni. Sono convinto che si tratta di una scelta condivisa». Scommette sulla sua conferma a guida del Pirellone? «Io sono meno ricco di Formigoni. Quindi sì scommetto ma la metà dei suoi soldi...». Gia.Ron.

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