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Eredità Agnelli il fisco indaga su due miliardi all'estero

Il presidente onorario della Fiat Gianni Agnelli nel 1997

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Sono quasi 2 miliardi di euro quelli su cui si indaga e sono ben custoditi in Svizzera. A far muovere la macchina dello Stato è stato l'ultimo atto della guerra madre-figlia: l'azione legale avviata da Margherita, nei confronti dei gestori del patrimonio del padre e di conseguenza contro la madre Mariella. Una lunga storia iniziata subito dopo la morte di Gianni Agnelli. Nel 2004 fu raggiunto un accordo, saltato nel 2007 quando Margherita scoprì il «summary assels», un protocollo nel quale emergevano nuovi capitali depositati in società all'estero. Nel 2009 la madre rende il favore alla figlia avviando un'azione legale in Svizzera per riaffermare la validità degli accordi del febbraio 2004. Ma pochi giorni fa sono usciti i contenuti del documento segreto: l'eredità per Margherita di 1.166 miliardi di euro e una rendita di 770mila euro al mese, per un totale di 9.2 milioni di euro l'anno, a lady Caracciolo. A rovinare la festa, tutt'altro che divertente, è arrivato però l'occhio vigile del fisco. E c'è di peggio per le due rivali: sulla base delle recenti disposizioni del decreto anticrisi gli eredi potrebbero dover pagare tre imposte, sanzioni e interessi con un importo superiore a quello del capitale conteso. Tra i due litiganti il terzo potrebbe diventare miliardario.

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