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Cento zone senza posta ogni giorno a Roma

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Ungiorno la cassetta delle lettere zeppa, e gli altri sei completamente vuota. Almeno cento zone «a terra» al giorno sulle 1.300 romane, con la posta che arriva a singhiozzo, consegnata una volta a settimana, come sta succedendo da mesi sulla Cassia, «e il giorno che arriva, la cassetta scoppia» spiega al telefono a Il Tempo un lettore, Gianni Cavaliere, 64 anni che abita in via Fosso del Poggio, Grottarossa. Indignato come un altro pensionato ma di Torre Angela, Silvio Sedda, che l'altro ieri aveva denunciato che il condominio era senza lettere e bollette da 20 giorni, col rischio di doverci pagare anche la "mora". Come è successo tempo fa alle porte di Roma, a Lanuvio «mezzo paese s'è ritrovato senza luce, staccata perché non erano arrivate le bollette» racconta Antonio Matronola, sindacalista Slp Cisl che denuncia gli stessi disservizi «nella capitale come nell'hinterland», ma in provincia nessuno se ne lamenta «perché nei paesi si conoscono tutti e c'è un occhio di riguardo» dice. Ieri mattina in via Raddusa a Torre Angela, zona vecchia di Tor Bella Monaca, la posta è tornata eccome. «L'hanno distribuita sul "carrettino siciliano"» ironizzava Silvio Sedda, che ha richiamato Il Tempo per raccontare «che finalmente hanno consegnato la posta, quattro o cinque buste a ciascuno, giusto perché avevano detto che non c'era giacenza...». Colpa di tagli di zona e accorpamenti, ma anche delle «ferie forzate e del sabato "fascista"» mugugna un portalettere. «E non si consegna posta neanche nei ponti ma questo per me è interruzione di pubblico servizio», dice. I postini "novizi" peggiorano le cose, loro malgrado, perché i portalettere assunti a tempo determinato cioè «i trimestrali» spiega ancora Matronola «non fanno in tempo ad imparare a conoscere una zona e i suoi abitanti che il contratto finisce o vengono spostati». Così se sulla buca delle lettere non c'è nomitativo chi ti conosce? «La rotazione dei "ctt" è legge ma in questo caso lo scotto della normativa lo paga l'utente, cui la posta non arriva».

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