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Silvio liquida il Partito del Sud: «Non serve»

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Anzi,crede sia semplicemente uno strumento - usato da alcuni dirigenti del centrodestra che il premier conosce «personalmente» - per attirare l'attenzione del governo sui problemi del Mezzogiorno. Questo è ciò che emerge dalla direzione nazionale del Pdl riunitasi nella Sala Colletti della Camera dei deputati. L'idea della fondazione di una forza politica meridionalista è sotto l'attacco, praticamente unanime, dei massimi dirigenti del centrodestra e Ignazio La Russa, uno dei tre coordinatori del partito, tuona: «Non ha senso parlare di partito del Sud. È necessario che il Pdl punti sulla struttura. Un partito nazionale ha il dovere di farsi carico di tutte le aree del Paese. Ed i problemi del meridione vanno affrontanti in modo adeguato, non si può fare tutto in un mese». Poi Berlusconi accantona la questione meridionale e snocciola i dati del suo grado di popolarità: ora è al 68,2%, mentre il governo «nonostante la crisi» è al 56, ammettendo di essere «orgogliosissimo» della maggioranza, di «tutti» i ministri e del governo «che sta lavorando molto bene». Poi ripete, davanti alla direzione, quanto già affermato in mattinata: «Ho nominato il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, presidente della Regione a vita. E Bossi che lo sa, non ha avuto nessuna reazione negativa». Ipotesi che, letta in chiave elettorale, spalanca le porte del Veneto a una presidenza leghista. Sul tavolo della direzione si analizza anche il documento sull'analisi del voto amministrativo dello scorso giugno: «La Campania è sicuramente una nota dolente per il Pdl, che si aspettava di sfondare il 50%. Il 43% finale, pur essendo un risultato ottimo, segna un grave arretramento rispetto al 2008, non giustificabile, se non in parte, dall'astensionismo». Infine la direzione ha pensato alle alleanze elettorali in vista delle elezioni della primavera. L'Udc è «sorvegliato speciale», ma, avverte Denis Verdini (nella foto), un altro dei coordinatori del partito, se ci sarà, l'alleanza con i centristi dovrà essere in chiave nazionale e non solo locale».

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