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La lotta di Tremonti per spingere le banche a sostenere l'industria

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Concedereflussi di finanziamento ora alle aziende che lottano contro una recessione durissima è vitale per tenere in piedi la struttura produttiva. Le banche, però, pur assicurando formalmente il loro impegno hanno continuato a tenere ben stretti i cordoni della borsa. Prova ne è il fatto che le denunce di asfissia finanziaria sono arrivate da tutte le parti: imprenditori, associazioni di rappresentanza e osservatori terzi. Al punto che Tremonti non ha esitato a mettere in campo i prefetti per fare pressing sui banchieri. Con effetti più psicologici che pratici però. L'emendamento del decreto anticrisi che ieri è stato presentato nel cammino parlamentare è l'ultimo passo della battaglia che l'Economia ha ingaggiato per non far togliere la canna dell'ossigeno al sistema industriale. La possibilità di inviare gli agenti del fisco nella stanze di Bankitalia, oltre che delle altre Authority di controllo economico, come la Consob e l'Isvap, ha un significato più profondo che la mera lotta anti evasione. Si riconosce cioè che gli sforzi messi in campo da Palazzo Koch per spingere la banche a prestare denaro in questo momento sono insufficienti. La sensazione che si ha nel dicastero di via XX settembre è infatti quella secondo il quale Draghi e i suoi uomini stiano giocando una partita a metà. Non completamente a favore delle aziende e in parte troppo incline alle esigenze di conservazione e di autonomia del sistema bancario. Tutto questo malgrado Draghi sia stato il primo a parlare di asfissia finanziaria per le Pmi (che rispetto alle grandi imprese hanno a disposizione oltre al capitale familiare solo lo sportello bancario per patrimonializzarsi). Ma alle parole non sono seguiti i fatti concreti almeno secondo il ministero. L'arrivo dei commissari di Tremonti dà l'idea di un ingresso con occhi attenti laddove non si era mai potuti arivare, e cioè sulla vigilanza bancaria e sul controllo ora per ora che le strutture di via Nazionale riescono a fare sui flussi di credito. Su quelle carte che meglio di ogni altro documento sarebbero in grado di provare l'atteggiamento troppo prudente degli istituti di credito.

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