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Gli undici irriducibili che preoccupano Silvio

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i.Come i giocatori di una squadra di calcio. Anche loro sono abituati a scendere in campo, come fa il loro capo, ma, se lo fanno, non è certo per rincorrere un pallone. Nonostante questo però, come sta accadendo per il Milan, pure questo gruppetto, sembra dare qualche preoccupazione al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Ma chi sono? Sono il team parlamentare del Pdl meglio conosciuto come «Quelli del doppio incarico». Sette deputati e quattro senatori, tutti, per l'appunto, eletti nelle liste del grande partito di centrodestra che oltre ad essere parlamentari siedono anche sulle prestigiose poltrone o di presidenti di Provincia o di sindaci di città che abbiano più di 20mila abitanti. Una percentuale decisamente bassa se si guarda ai 420 parlamentari complessivi del Pdl ma che riapre una polemica quanto mai controversa. Infatti una norma attualmente in vigore che stabilisce, per chi è sindaco di una città con più di 20mila abitanti o presidente di una Provicia, l'impossibilità di essere parlamentare, ma non dice espressamente che se uno è deputato o senatore questo non possa fare il sindaco o il presidente di una giunta provinciale. Un'interprepazione della legge a senso unico che venne proposta la prima volta da Diego Cammarata, deputato forzista, che nel 2001 dopo essere stato eletto sindaco di Palermo decise di restare anche alla Camera. Così il precedente è diventato la norma tanto che vi si sono appellati i deputati del Pdl, Maria Teresa Armosino, Antonio Pepe, Edmondo Cirielli, Antonello Iannarilli, Luigi Cesaro e il senatore Cosimo Sibilia rispettivamente presidenti delle Province di Asti, Foggia, Salerno, Frosinone, Napoli e Avellino. E Giulio Marini, primo cittadino di Viterbo e Adriano Paroli, sindaco di Brescia. Invece, tra i senatori che indossano la fascia tricolore ci sono: Raffaele Stancarelli, primo cittadino di Catania, Vincenzo Nespoli e Antonio Azzolini rispettivamente sindaco di Afragola e Molfetta. Una situazione che Berlusconi vorrebbe sistemare in fretta, preoccupato delle possibili ripercussioni che un doppio incarico comporterebbe sulle presenze in Aula. Il Cav ci aveva già provato l'anno scorso quando chiese ai propri parlamentari di rinunciare spontaneamente ai doppi incarichi ma l'appello rimase disatteso. E così ora il presidente della Giunta delle elezioni del Senato, il democratico Marco Follini, sostenuto dai colleghi Andrea Augello (Pdl) e Gianpiero D'Alia (Udc) ha proposto una legge che chiarisca l'impossibilità per i parlamentari di ricoprire quelle cariche in discussione. Un malcostume che comunque sembra investire anche altri partiti. Ad esempio la Lega conta tra i suoi parlamentari tre presidenti di Provincia: Daniele Molgora di Brescia, Ettore Pirovano di Bergamo e Roberto Simonetti di Biella. Uno solo invece appartiene all'opposizione e si tratterebbe del senatore democratico Leopoldo di Girolamo eletto sindaco di Terni.

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