Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

La lezione a D'Alema dei leader mondiali

default_image

  • a
  • a
  • a

L'extitolare della Farnesina è infatti la fonte a cui attingono i pigri commentatori che hanno riempito la vigilia del G8 di critiche a Berlusconi e al suo governo. Lo è scopertamente -gli va riconosciuto - non per vie traverse o complottarde, e preso com'è da una alta - altissima - presunzione di sé stesso, non bada a infangare il prestigio dell'Italia pur di menare colpi bassi - e falsi - contro Berlusconi, così sintetizzati il 3 giugno scorso: «All'estero dell'Italia oggi si ride, come laboratorio della grettezza. È un peso sulle spalle di questo Paese la mancanza di prestigio e di credibilità». Il 3 luglio nuova stoccata dalemiana: «Mi sento umiliato come cittadino italiano, perché ho la percezione del dato vero che si ha di questo paese: un paese che appare ormai drammaticamente ridimensionato». Amplificati nel mondo dal megafono di Repubblica, questi insulti ha dato il «là» alle follie che abbiamo letto le scorse settimane secondo cui Angela Merkel, indignata dalle indagini baresi, avrebbe disertato il vertice (invece, appena arrivata al G8, la Merkel ha baciato sulle guancie Berlusconi). Poi il Guardian si è inventato un caos dei nostri sherpa - confondendo le riunioni, da dilettante - e il Nyt ha aggiunto che l'inaffidabilità italiana richiede un assunzione di direzione del G8 da parte degli Usa. Ma D'Alema ha avuto poche ore per gongolare per il suo ruolo di direttore d'orchestra del linciaggio. Aperto il G8, Barack Obama - che pure per D'Alema dovrebbe essere autorevole - ha pubblicamente lodato l'Italia per la «forte leadership dimostrata sui temi del G8». Inequivocabile e polemica smentita nei confronti della tesi di D'Alema, pieno apprezzamento per Berlusconi (e Frattini) e imbarazzante sconfessione per il Nyt. A ruota, gli altri leader, a partire da quelli cari alla sinistra - si sono complimentati con Berlusconi per la sua gestione del vertice: prima Angela Merkel, poi Gordon Brown, poi Hosni Mubarak («Una presidenza del G8 capace e riuscita») e persino la delegazione cinese («La Cina ha apprezzato il ruolo svolto da Silvio Berlusconi per gestire con equità e rispetto di tutti i paesi partecipanti al G8 e al G8+G5»). D'Alema ha di che per smetterla di rodersi per gli allori perduti e per imparare l'orgoglio di essere italiano. Un italiano governato da Berlusconi.

Dai blog