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L'attuale sistema spettacolo va smantellato e ricostruito

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Sonoprofondamente convinta e persuasa che l'attuale sistema che regola il finanziamento del settore dello spettacolo dal vivo vada smantellato e ricostruito sulla base dei virtuosi criteri di meritocrazia, trasparenza, economicità. Troppo spesso in questi anni i soldi pubblici destinati all'industria dell'intrattenimento sono stati distribuiti ed utilizzati in modo assolutamente improprio. Troppo spesso si è scelto di finanziare la promozione culturale esclusivamente attraverso migliaia di festival costosi, improduttivi ed inutili. Per comprendere le dimensioni di questo fenomeno basterebbe controllare le cifre stanziate annualmente dallo Stato per molte promozioni culturali, davvero improbabili e insensate. Fatta questa opportuna e doverosa premessa, la rivoluzione liberale che stiamo tentando di realizzare, riducendo i finanziamenti pubblici e stimolando la raccolta di risorse private, deve essere conseguita con prudente gradualità se non vogliamo che l'impatto sull'intero comparto, anch'esso prostrato dalla crisi economica in atto, abbia effetti e conseguenze devastanti. Senza una riforma profonda ed equilibrata dello spettacolo dal vivo, i tagli del Fus previsti in Finanziaria risulteranno insostenibili per tutti gli operatori del settore. Occorre certamente modificare i criteri di assegnazione dei fondi pubblici, tenendo conto anche della qualità dell'opera e della sua sostenibilità economica, bisogna eliminare sprechi, privilegi, rendite di posizione ormai cristallizzate negli anni, urge una riforma degli enti lirici guidati troppo spesso da logiche ormai intollerabili per le esangui casse dello Stato. In poche parole occorre dire basta con coraggio, determinazione, all'approccio assistenzialista e statalista che ha governato le dinamiche del settore fino ad oggi. Ma tutto questo non può essere raggiunto senza un cambiamento strutturale, preliminare, delle norme che regolamentano la materia. C'è in Parlamento una proposta di legge che reca la mia firma, la quale contiene una riforma organica delle norme riguardanti lo spettacolo dal vivo ed è ormai in via di approvazione alla Camera dei Deputati. Sarebbe quanto mai opportuno ed auspicabile attendere la definitiva approvazione di questa legge quadro, reintegrando nel frattempo gran parte delle risorse eliminate, se non si vuole correre il rischio di mettere letteralmente in ginocchio migliaia di imprese italiane. È per questo motivo e con questo obiettivo che manifesterò Lunedì accanto ad attori, registi, esercenti, impresari, intellettuali, uomini di cultura.

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