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Strisce per pedoni "fantasmi" stradali

Strisce pedonali

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{{IMG_SX}}Attraversamenti zebrati, tigrati, a bande e a liste. Sono molti i modi per definire le strisce pedonali. Tanti i sinonimi delle «fasce bianche» sulle quali i pedoni hanno l'obbligo di attraversare. Il problema però è che nella maggior parte dei casi, soprattutto nella Capitale, diventa sempre più difficile trovarle: sono quasi tutte completamente cancellate, dal centro storico alla periferia. Nei pochi casi in cui invece sono visibili, è difficile riuscire a usarle: sono coperte dalle automobili, parcheggiate in maniera selvaggia da conducenti indisciplinati e maleducati. La mancanza di attraversamenti visibili in città per il pedone è decisamente pericoloso. Molti, infatti, negli ultimi anni gli incidenti stradali mortali, nei quali sono rimaste coinvolte persone che stavano raggiungendo il lato opposto della strada proprio su quella poca vernice che era rimasta in terra. In gran parte delle metropoli, le strisce pedonali sono ben visibili, vengono verniciate con frequenza, a volte sono anche colorate e vengono usate come spot pubblicitari. Un modo, quest'ultimo, per evitare che gli attraversamenti vengano lasciati sbiadire per anni, fino a quando poi un pedone viene ucciso e le amministrazioni comunali decidono finalmente di ammodernare la segnaletica orizzontale. Molte vittime della strada vengono travolte da conducenti spericolati, ubriachi e drogati. Esiste però anche una percentuale di pedoni che si comporta per strada come se non transitassero mai automobili oppure come se chiunque dovesse tirare il freno nel momento in cui il pedone decide di scendere dal marciapiede e attraversare la strada sulle strisce pedonali, anche quando la luce del semaforo segnala il divieto di attraversamento per il pedone. Per ottenere più sicurezza sulle strade della Capitale dipende dunque anche da chi cammina per strada a piedi, che ha il dovere di rispettare la legge. Esiste infatti un articolo del codice della strada che regolamenta il comportamento del pedone, la norma 190, che stabilisce che i «pedoni che si accingono ad attraversare la carreggiata in zona sprovvista di strisce pedonali devono dare la precedenza ai conducenti. Chiunque viola le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma che va da 23 a 92 euro». E ancora. «I pedoni, per attraversare la carreggiata, devono servirsi degli attraversamenti pedonali, dei sottopassaggi e dei soprapassaggi. Quando questi non esistono, o distano più di cento metri dal punto di attraversamento, i pedoni possono attraversare la carreggiata solo in senso perpendicolare, con l'attenzione necessaria a evitare situazioni di pericolo per sé o per altri». La responsabilità degli incidenti stradali, insomma, dipende da entrambi: dagli automobilisti e dagli stessi pedoni. Ma anche dalle amministrazioni comunali che hanno il dovere di rendere visibili le strisce bianche. In alcune città asiatiche e americane hanno anche la forma di un pettine, di un codice a barre e di un cuore. La «liberalizzazione» delle strisce pedonali anche nel nostro Paese sicuramente sarà difficile ottenerla, ma la necessità dei cittadini è quella di poter attraversare la strada in sicurezza anche sulle «classiche» bande bianche. L'importante che siano ben visibili e che non vengano oscurate da conducenti indisciplinati che lasciano anche per ore la vettura sopra le «zebre», costringendo così i pedoni ad attraversare dove è vietato e quindi anche più pericoloso.

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