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La notizia è apparsa su Repubblica: in una lettera del 5 giugno l'assessore capitolino al Bilancio, Ezio Castiglione, avrebbe manifestato la volontà di dimettersi

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Lasmentita arriva già nelle prime ore della mattinata dal sindaco Alemanno: «Non è vero, non c'è nessuna sostanza da questo punto di vista. Dopo le elezioni dobbiamo fare il punto della situazione politica, ma la notizia è totalmente destituita di fondamento». Il tam tam va avanti per tutto il giorno. Nella lettera l'assessore capitolino, introvabile, farebbe intendere un malessere crescente verso una rete di «potere» che guarda dritto alle due correnti più forti di An, quella di Fabio Rampelli e quella di Andrea Augello. Chiamati in causa dal quotidiano diretto da Ezio Mauro, rispondono subito smentendo qualsiasi dissapore con l'assessore Castiglione. L'opposizione, poi, non resta a guardare e inizia così il fuoco incrociato. Se per il segretario regionale del Pd, Roberto Morassut «la giunta Alemanno ad appena un anno dalla sua elezione è ingrigita da liti e da dissapori antichi», per il capogruppo Pdl in Campidoglio, Dario Rossin «stiamo assistendo al solito balletto mediatico in cui dietro a una voce infondata si scatena l'offensiva dell'opposizione che sembra ormai ricalcare i dettami nazionali di corsa dietro al gossip. Stiano tranquilli i colleghi del Pd, non esiste alcuna crisi dell'amministrazione Alemanno, come molti invece si augurano». La verità tuttavia sembra stare, come sempre, nel mezzo. A confutarla non solo il silenzio dell'assessore in causa, l'unico che potrebbe davvero smentire l'esistenza o meno della lettera, ma anche le voci di corridoio in Campidoglio. E spunta così anche l'antica «rivalità» tra tecnici e politici, gli uni che non sopportano gli altri e viceversa. Il presunto malessere di un tecnico come Castiglione va così a sommarsi a quello dei politici doc che vorrebbero scelte meno rigide sulle spese capitoline. E tra questi c'è già chi ha aperto il totonomine per il successore di Castiglione, per il quale sarebbe già pronto il posto di direttore generale di Acea.

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