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L'ambasciatore Gaddur, voce e ombra del leader

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L'ambasciatorelibico Abdulhafed Gaddur è stato il grande artefice della tre giorni del leader libico Muammar Gheddafi nella Capitale, dopo aver tessuto per anni la «tela» delle relazioni tra i due Paesi. Nato 50 anni fa a Janzur, a due passi da Tripoli, è dal 2006 ambasciatore presso il Quirinale dopo essere stato il rappresentante della Libia presso il Vaticano. È lui che ha fissato gli appuntamenti sull'agenda del Colonnello. È lui che nelle settimane scorse aveva scritto a Giovanna Ortu, la presidente dell'Associazione italiana rimpatriati dalla Libia (Airl) per avere i nomi di una delegazione che questa mattina avrebbe dovuto incontrare (il condizionale è d'obbligo) Gheddafi per la prima volta, quarant'anni dopo la famosa cacciata. È sempre lui, Gaddur, che ieri sera, dopo il convegno «cancellato» da Fini, ha spiegato il vero motivo delle due ore di ritardo: «Il leader doveva fare la preghiera al-Assr (del pomeriggio) del venerdì». Diplomaticamente, quindi, nessun malore. Sar.Bir.

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