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Esultano Fitto, Gelmini e Carfagna Anche Alemanno può sorridere

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Se c'è un dato che ha rallegrato, per quello che era possibile, l'umore a Silvio Berlusocni è quello di aver visto elette le sue tre preferite. Le sue tre candidate preferite. Anzitutto Barbara Matera. L'ex annunciatrice Rai svetta in testa alla classifica della circoscrizione Sud: ben 130mila preferenze, seconda degli eletti dopo il Cavaliere. Ha preso quasi ventimila voti in più di un volpone delle preferenze come Clemente Mastella. Un successo, quello della Matera, che porta una firma precisa: Raffaele Fitto. Non a caso la ventottenne di Foggia ha incassato 40mila voti in Puglia, Regione del ministro, ma anche 37mila in Campania (vedi alla voce Nicola Cosentino) e altri 30mila in Calabria. Ce l'ha fatta anche l'algida Lara Comi, bocconiana, l'unica che aveva già un'esperienza politica alle spalle. Nel Nord Ovest ha rastrellato 63mila voti. E qui si scorge la firma di un altro ministro, Mariastella Gelmini, con un po' di soccorso di Cl. Quindi Licia Ronzulli, manager ospedaliero che si dedica ai viaggi di volontariato in Bangladesh, che ha avuto l'aiuto di Claudio Scajola, e si vede anche dalle preferenze ottenute in Liguria e Piemonte. Fin qui le «grazie» berlusconiane. A cui andrebbero aggiunte anche altre donne che ce l'hanno fatta. Da sole o scortate dai ministri. Uno che può vantare l'ein plein è Renato Brunetta, il ministro più amato, che ha spinto verso le vette alte delle preferenze sia l'ex Dc Elisabetta Gardini (che comunque partiva già da una sua base) che l'ex Psi Lia Sartori (anche lei già eurodeputata). Vola invece da sola Erminia Mazzoni, appena entrata nelle fila del Pdl proveniente dalla vicesegreteria dell'Udc. L'ex deputata, pur provenendo da una provincia piccola, quella di Benevento (dove ha ereditato l'elettorato del padre), ha battuto anche qualche maschietto ben più titolato. Fa impressione invece il successone di Ignazio La Russa nelle circoscrizione Nord Ovest, che porta a casa 220mila preferenze. Lui si schernisce: «Ho fatto solo dodici giorni di campagna elettorale». Il suo inserimento in lista non aveva fatto felice Berlusconi che non voleva ministri. Il responsabile della Difesa oggi ribatte: «E se non l'avessi fatto? Oggi stareste a dire che An non si è impegnata a fondo. Già ho sentito strane voci. E non mi sono neanche votato». In effetti s'è trainato anche il giovane alemanniano Carlo Fidanza e per il rotto della cuffia entra anche Cristiana Muscardini: «L'ho votata. Ho votato lei, Carlo e Berlusconi», giura Ignazio anche se tra lui e Cristiana non corre buon sangue. Canta vittoria Mara Carfagna. C'è la sua longa manus nell'accordo con De Mita e l'Udc ad Avellino, dove per la prima volta il centrodestra vince. E nella sua città, Napoli, il Pdl ha venti punti in più del Pd. E canta vittoria Gianni Alemanno, il Pdl in città cresce di altri due punti e ora ne ha sette di vantaggio sul Pd. Ha fatto eleggere Potito Salatto, anche se con «appena» 78mila voti. In testa alla classifica dell'Italia centrale il vero vincitore è Marco Scurria, sostenuto da Giorgia Meloni. Anche se il merito maggiore è del deputato Fabio Rampelli che ha portato il giovane esordiente a quota 118mila voti. Avvicinandosi alla più navigata Roberta Angelilli, che invece aveva l'appoggio di Andrea Augello, che per lei ha tappezzato Roma con un manifesto che più che un invito al voto sembrava una dichiarazione d'amore.

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