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Lotta al terrore senza tortura

I ministri Maroni e Alfano

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I ministri Maroni e Alfano alla fine del vertice sono a tal punto soddisfatti da sembrare due scolaretti appena ricevuta la pagella piena di nove. Non solo. L'Italia sarà paese-guida di diversi progetti: dalla lotta al terrorismo al controllo della contraffazione di documenti e valuta senza tralasciare il contrasto del cybercrime entrato a pieno titolo in questo vertice G8 come la minaccia più insidiosa. Tra i temi centrali che saranno poi al centro del summit a L'Aquila ci sono la lotta al terrorismo ma nel rispetto dei diritti umani: no quindi alla tortura come mezzo di contrasto; rafforzamento degli strumenti giuridici contro la pirateria marittima e la criminalità transnazionale anche grazie all'aggressione dei patrimoni mafiosi. Nella dichiarazione finale sottoscritta dai sedici ministri partecipanti, responsabili di Interno e Giustizia di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Russia, Usa, Canada e Giappone, si afferma che il terrorismo «rappresenta tuttora una delle più gravi minacce alla sicurezza internazionale». «La minaccia del terrorismo jihadista è costante», ha affermato il ministro dell'Interno Roberto Maroni nel corso della conferenza stampa conclusiva. Per contrastare il fenomeno, secondo i ministri, «la miglior difesa è la prevenzione» e per questo è necessario «ampliare e condividere le nostre conoscenze sui destinatari e sui canali di diffusione dell'estremismo violento», oltre a monitorare le comunicazioni adoperate dalle organizzazioni terroristiche, in particolare internet. E così il ministro dell'Interno ha anche annunciato che dal 18 giugno fino al 15 luglio sarà sospeso Shengen in vista del G8 nel capoluogo abruzzese. Maroni ha confermato la sua posizione critica nella richiesta di Barack Obama di accogliere i detenuti di Guantanamo: «a meno che non ci sia la possibilità di trattenerli in carcere». I ministri, nel dichiarare guerra al cybercrimine, hanno sottolineato «l'uso criminoso dei social network, dei servizi criptati, dei servizi Voip e del Domain name System» e lo sviluppo «allarmante» dei cosiddetti furti d'identità: un fenomeno «che minaccia la sicurezza finanziaria e personale degli individui e i diritti di proprietà intellettuale, oltre a minare la sicurezza interna». Sul fronte dell'immigrazione, i ministri Maroni e Alfano hanno registrato la disponibilità dell'Ue a sostenere il governo italiano nel contrasto all'immigrazione clandestina, un tema che sarà approfondito al prossimo Consiglio europeo di Lussemburgo del 4-5 giugno. Un vertice, quello appena conclusosi, «della concretezza - ha sottolineato il ministro Alfano - non saranno parole scritte sulla sabbia».

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