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Per General Motors il fallimento è alle porte

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GeneralMotors conferma di non essere riuscita a convincere gli obbligazionisti a convertire i 27 miliardi di debiti in nuove azioni, in cambio di una quota del 10% della compagnia. In un comunicato Gm fa sapere che lo scambio non è stato accettato da «molto meno» della soglia del 90% degli obbligazionisti. Così quella che è stata definita la più complicata bancarotta di tutti i tempi appare invevitabile e che ormai la casa automobilistica americana dovrà accedere al "Capitolo 11", ovvero all'amministrazione controllata. E se d'oltre oceano arrivano notizie poco rassicuranti per il mercato automobilistico, per la Fiat si prospettano ulteriori acquisizioni. Oltre a quello che potrebbe chiudersi con Opel, se ne starebbe aprendo uno con la Saab e un altro con Chrysler. «Confermiamo - dice il portavoce del ministero dell'Industria svedese - che Fiat è una delle tre parti con cui siamo in contatto». Mentre, a un mese dall'inizio delle procedure di bancarotta, ieri il Tribunale di New York ha deciso la vendita delle principali attività della Chrysler alla newco in cui Fiat ha una partecipazione del 20%.

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