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A Melfi riprende la produzione della Punto

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Laprotesta, cominciata lunedì sera per il mancato rinnovo di una cinquantina di contratti a termine, è stata sospesa, quando la Fiat ha accettato di partecipare, domani a Melfi, a un vertice con i sindacati. Il primo sciopero, quello di lunedì sera, è stato indetto nella Plastic components. Da lì sono iniziate una serie di reazioni a catena durate 48 ore. L'ipotesi della Fiat di sostituire 25 interinali con operai dello stabilimento di Pomigliano d'Arco (Na) ha generato una protesta che ha bloccato la produzione dei componenti in plastica, fermando di conseguenza le linee della Sata di Melfi per tutta la giornata di martedì e per i primi due turni di ieri. A questo si è poi aggiunto lo sciopero in un'altra azienda dell'indotto, la Magneti Marelli, dal secondo turno di ieri, anche in questo caso per 32 contratti in scadenza. Dal fronte sindacale, martedì, Fiom, Fim, Uilm, Fismic e Ugl hanno chiesto un incontro con la Fiat, che si è svolto a Roma ieri pomeriggio. Le Rsu dei tre stabilimenti lucani hanno però «preteso» che un vertice si svolgesse anche a Melfi e, in attesa di una risposta dell'azienda torinese, davanti ai cancelli delle fabbriche sono stati organizzati i presidi degli operai. Solo quando i sindacati hanno minacciato «un inasprimento della protesta», la Fiat ha comunicato che i dirigenti dell'azienda torinese incontreranno le Rsu dei tre stabilimenti oggi a Melfi.

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