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E alla Camera spariscono tacchi e minigonne

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Qualcosa si estingue e molto si perde a Monte Citorio. Si parla e si è straparlato di «gnocca» come continuazione, si spera con altri e più adeguati strumenti, della politica. Le opposizioni, da ultimo, la «gnocca» l'hanno eretta a macchina da guerra a mo' di ultima raffica di Salò...tto, per resistere all'invincibile peccator cortese di nome Silvio. Giovedì gnocchi, tutti i giorni «gnocche», tale il calendario tematico dei comitati centrali di Pd e Idv. L'eterno femminino parlamentare, ahimè, sta cambiando verso costumatezze d'altri tempi. Mettemmo lustri per poter gridare sino al cielo «sesso è bello, quand'anche matto», ed ora mi sa che ci riavviamo all'umiliazione del corpo. Spero, almeno, non al micidiale odor di santità, sintagma che alludeva alla puzza di chi non si lavava mai. Le filippiche moralistiche e luogocomunistiche di «Famiglia cristiana»; gli angoli alterni interni divenuti, talora, anche inversi; i vescovi italiani, che contendono il paradiso a chi preferisce la carne a tutto, anche al pesce; gli attacchi efferati financo al profilattico; insomma, da tutte le parti piovono prediche caste e pure, tipo «Facciamo la guerra (a Berlusconi), non l'amore». Certo è che alla Camera, lo scostumato Priapo ha lo sguardo floscio e in luogo del dio Eros, l'eretto fra gli eletti, s'avanza la castigatezza muliebre di nonna Speranza. In una Camera derubricata a Botton club, con le onorevoli abbottonate sino ai denti e mai più panterate, sempre più rari i tacchi a spillo, sparite le minigonne parlanti, bruciati gli shorts di botta e di governo, soffocati i corpetti sparaseni all'orizzonte, addio agli abiti fascianti e trasparenti con lingerie kantiana (da Eva Kant, non da Immanuel) a vista. Rossetti ammiccanti, smalti maliardi, mascara tumido al peccato dove siete? S'addensa lo spleen baudelairiano davanti al tedium vitae delle dismesse unghie french e degli artigli gel ineluttabilmente ritratti? Rimpiango la stagione delle tigri, sebbene la scala della felinità quasi azzerata possa rappresentarci più timorati. Noemi, no party è stato un diktat davvero condizionante: non più Casta, in Parlamento vive solo la casta con vestimenta da collegiale e gran sfavillio di stoffe floreali anni Cinquanta, metraggio da vela latina, quanto basta per coprire pure le caviglie. Tutto dobbiamo a re Silvio, che Dio ce lo mantenga, anche il ritorno allo stile classico, sobrio e sussurrato. Il Pdl, inoltre, si conferma partito di bigotta dura senza paura. Giancarlo Lehner

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