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Opel, l'offerta Fiat in pole position

L'ad Fiat Sergio Marchionne con il neo-presidente Fiat Elkann

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Il plico con l'offerta per le attività di Opel e Vauxhall in Inghilterra da parte della Fiat di Sergio Marchionne è arrivato in tempo, rispettando la prima scadenza fissata dal ministro dell'Economia tedesco Karl-Theodor zu Guttenber (Csu) alle 18 di ieri. Un termine spostato improvvisamente alla mezzanotte senza spiegare il perché e che ha, quindi, aggiunto un pizzico di suspense alla gara. Che ieri ha visto un primo colpo di scena con la discesa in campo anche di un terzo concorrente. Non solo. Il governo tedesco non ha confermato ufficialmente la presentazione delle offerte, ma secondo un portavoce di Gm Europe si tratta - oltre alla Fiat - del gruppo austro-canadese Magna, alleato alla casa automobilistica russa Gaz, e del fondo d'investimento belga Rhj, controllato dal fondo di private equity americano Ripplewood.  È probabile che Berlino si metta al lavoro immediatamente per studiare le offerte, visto che punta a una decisione sul futuro della Opel durante «questa, al massimo all'inizio della prossima settimana», come ha sottolineato il ministro del Lavoro, Olaf Scholz. «Non abbiamo molto tempo», ha detto Scholz, anche perché il suo collega Guttenberg sta pensando di tornare negli Usa alla guida di un team di negoziatori già alla fine di questa settimana, in vista dell'imminente scadenza fissata da Washington per la Gm. Il tempo stringe, quindi, ma Berlino ci tiene a sottolineare che tutto è ancora da decidere. A chi chiedeva ieri un commento sull'ottimismo del ministro dello Sviluppo economico Claudio Sacajola (ci sono «buone possibilità» che la Fiat chiuda con Opel), infatti, il portavoce di Guttenberg, Steffen Moritz, ha risposto: nella corsa per l'acquisizione della Opel «non ci sono favoriti». Eppure non tutti la pensano come lui. Tra questi c'è Hendrik Hering, il ministro dell'Economia della Renania Palatinato, la regione in cui si trova l'impianto di Kaiserslautern, cioè quello che originariamente la Fiat voleva ridimensionare. È il piano Magna che ha le migliori possibilità di farcela, ha infatti detto ieri Hering. Certo è che il consorzio Magna-Gaz-Sberbank sta puntando molto - fin dall'inizio - sul gradimento dei sindacati e quindi delle regioni. Tanto che, secondo l'Handelsblatt, già all'inizio della settimana prossima presenterà il suo piano al consiglio di fabbrica del costruttore tedesco. La Fiat, da parte sua, punta alla creazione di un colosso che integrerà le attività di Fiat Group Automobiles, inclusa la partecipazione in Chrysler, e di Opel. Nel frattempo prende corpo a tappe forzate la proposta di Guttenberg per un'eventuale amministrazione fiduciaria temporanea della Opel, che darebbe alla società la possibilità di sopravvivere - in caso di insolvenza della casa madre americana - grazie a finanziamenti ponte per 1,5 miliardi di euro. La vicenda Fiat, intanto, arriva oggi al Consiglio dei ministri che discuterà anche sulla richiesta di un confronto con azienda e sindacati. È stato il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ad annunciarlo ieri mentre a Piazza Affari il titolo ha chiuso sulla soglia degli 8 euro (7,98), in crescita dell'1,79%, con oltre il 5% del capitale che è passato di mano. Marchionne e il presidente Luca Cordero di Montezemolo spieganooggi le mosse della Fiat alla famiglia riunita in provincia di Vercelli, per l'assemblea dell'accomandita Giovanni Agnelli e C. Infine novità in casa Chrysler. Robert Kidder, ex presidente di Borden Chemical e Duracell, sarà il nuovo presidente di Chrylser al posto di Nardelli.

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