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E alla Sorbona ritorna il clima del '68

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AllaSorbona, la storica università parigina, la contestazione degli studenti alla riforma dell'istruzione superiore ha ormai superato per durata quella degli studenti di quarant'anni fa. L'ateneo della Rive Gauche è paralizzato da settimane. La protesta è la stessa che va avanti ormai da mesi e che ha bloccato una ventina di università in Francia: no alla riforma della scuola voluta dal governo e sulla quale Sarkozy non intende proprio tornare indietro, no all'autonomia economica degli atenei e no soprattutto alle modifiche dello statuto dei ricercatori e all'aumento degli anni di studio per il diploma di insegnante. Nel cuore di Parigi, tutte le mattine, decine di giovani ammassano sedie e banchi davanti al solo ingresso dell'università ancora relativamente accessibile, quello laterale della rue de la Sorbonne, e davanti agli occhi impotenti dei vigili. Nella piazza, alcuni ricercatori e professori distribuiscono volantini incolpando il governo per un conflitto senza fine e senza negoziati. Professori e studenti che invece, stanchi delle assemblee, vorrebbero riprendere i corsi sono sistematicamente rinviati a casa. Pochi giorni fa, per tutta risposta, un'insegnante di inglese ha fatto svolgere alcune prove d'esame nel fast food vicino all'ateneo. Alcuni osservatori si chiedono se la Sorbona - da sempre in prima fila nelle rivendicazioni degli studenti - stia ora tentando il suicidio, mentre la maggior parte delle università francesi hanno finito col rientrare nei ranghi per risolvere il problema esami. Alla Sorbona (come anche nelle università di Caen, Tolosa, Grenoble e Nanterre) non c'è più tempo invece per organizzare le prove prima della pausa estiva. E il valore di eventuali diplomi potrebbe essere messo in dubbio. Ma è anche qui, in questo storico ateneo che, secondo Le Figaro, si gioca «simbolicamente» il futuro di tutta l'università francese.

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