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Crisi, Berlusconi: "Il peggio è passato"

Silvio Berlusconi

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La crisi? «Il momento peggiore è passato e d'ora in poi ci saranno miglioramenti», parola di Silvio Berlusconi. Il premier è sempre più ottimista, e questa volta lancia il suo messaggio di speranza proprio da Mosca durante una conferenza stampa con il presidente russo Dimitri Medvedev: «C'è stato un diluvio universale, ma ora siamo qui e stiamo meglio di prima. Il governo ha fatto bene a diffondere fiducia. Non abbiamo peccato di ottimismo perché questa crisi, è stato dimostrato, ha grande origine nel fattore psicologico». Una convinzione che lo stesso premier conferma portando l'esempio dei dipendenti pubblici che, pur non essendo «toccati direttamente» dal rallentamento economico, hanno modificato i propri comportamenti: «Un'indagine fatta su 3,5 milioni di impiegati pubblici italiani, ha dimostrato come anche chi non rischia il proprio posto di lavoro o chi abbia visto un aumento del proprio stipendio grazie alla riduzione dei costi e all'aumento del potere d'acquisto, abbia deciso di non cambiare l'auto soltanto per la paura di una crisi che non può toccarlo direttamente». Così, se il problema è originato da fattori psicologici, il presidente del Consiglio è pronto anche a stabilirne le cause puntando il dito nei confronti dell'informazione: «È colpevole l'atteggiamento dei media che insistono a dire che la crisi è irreversibile e catastrofica». Ma al tempo stesso non risparmia neppure l'opposizione: «È assolutamente colpevole il loro comportamento con il quale noi ci troviamo ad operare». Il gioco delle parti ricomincia. L'opposizione accusa il governo di sottovalutare la crisi e Silvio Berlusconi respinge le critiche invitando a vedere il bicchiere mezzo pieno. I media, a detta sua, diffondono pessimismo e lui suggerisce di non credere a quello che dicono. Il copione è così sempre lo stesso: da un lato il Cavaliere esalta l'operato del governo, «ha fatto tutto quello che doveva essere fatto a fronte di una situazione economica che ha colpito tutto il mondo» mentre dall'altro accusa l'opposizione di non essere stata in grado di collaborare per risolvere rapidamente il problema della crisi economica. «Quando è troppo è troppo. Ieri la crisi era un problema psicologico, oggi il peggio è passato Berlusconi deve smettere di prendere in giro gli italiani» tuona il leader del Pd, Dario Franceschini commentando l'affermazione del presidente del Consiglio. E per non essere da meno rispetto ai dati forniti dal premier cita quelli forniti dal Fondo monetario italiano secondo il quale il governo italiano ha messo in campo per affrontare l'emergenza un decimo della media degli altri governi mondiali: «Qui servono misure concrete - ha aggiunto - e noi dell'opposizione continueremo a proporle, pretendendo su ciascuna di esse un voto in parlamento. Non possiamo pensare che la soluzione alla crisi caschi dal cielo, servono misure concrete». Tra attacchi e contrattacchi si insinua anche Paolo Ferrero, segretario del Prc: «Berlusconi e Franceschini si attaccano a vicenda sul tema della crisi economica senza avanzare proposte, in un clima da beghe di cortile. L'unica verità è che la crisi è il frutto delle politiche liberiste di questi anni che hanno tagliato stipendi e pensioni», e ripropone un vecchio cavallo di battaglia comunista per uscire dalla crisi: «Rovesciare le politiche liberiste aumentando le tasse e cioè prendendo i soldi dai ricchi per aumentare stipendi e pensioni».

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