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Ok alla sicurezza tra polemiche

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Ora la parola passa al Senato. Con il via libera dell'Aula di Montecitorio (297 sì, 255 no, tre astenuti) il disegno di legge sulla sicurezza fa un passo avanti lungo la strada della definitiva approvazione. E anche se difficilmente Palazzo Madama riuscirà a votarlo prima delle elezioni europee, la maggioranza è soddisfatta per aver mantenuto un altro impegno elettorale. Avanti tutta verrebbe da dire, se non fosse che lo scontro attorno alle norme contenute nel testo licenziato dalla Camera continua ad essere violentissimo. «Nella storia italiana in un altro momento storico si è pensato di affidare sicurezza a persone con camicie di uno stesso colore - accusa il segretario del Pd Dario Franceschini -: a quello non vogliamo tornare. La sicurezza si garantisce con le forze dell'ordine e voi avete tagliato 3 miliardi di euro alle forze dell'ordine». Quindi «l'attacco religioso»: «Non avete ascoltato le parole dei vescovi italiani, voi che siete sempre così ipocritamente devoti...quando c'è di mezzo il consenso usate parole di disprezzo anche nei confronti della Chiesa». Immediata la replica del ministro dell'Interno Roberto Maroni: «Franceschini insulta e dice falsità. Va bene la propaganda elettorale, ma in un'Aula parlamentare non si può. Si può discutere, ma basta con le tante falsità che la sinistra va dicendo su questo provvedimento». L'esponente leghista risponde poi alla Cei che mercoledì aveva espresso le proprie perplessità sul provvedimento: «Le critiche dei vescovi sono infondate. Bisogna leggere il provvedimento e allora tanti pregiudizi cadranno». Ma cosa prevede il testo approvato a Montecitorio? Anzitutto viene introdotto il reato di immigrazione clandestina anche se i clandestini non rischiano l'arresto bensì un'ammenda dai 5mila ai 10mila euro. La denuncia è obbligatoria per tutti i cittadini italiani esclusi medici e presidi. Chi arriva in Italia senza permesso di soggiorno potrà essere trattenuto nei Centri di identificazione ed espulsione (Cie) fino a 180 giorni contro gli attuali 60. Per avere la cittadinanza si dovranno pagare 200 euro mentre per i permessi di soggiorno la tassa sarà fissata dai ministeri dell'Interno e dell'Economia tra 80 e 200 euro. Chi dà alloggio o affitta una stanza a stranieri irregolari rischia fino a tre anni di carcere anche se deve esserci un ingiusto profitto. Associazioni di cittadini potranno segnalare alle forze dell'ordine situazioni di disagio sociale o pericolo: saranno iscritte in elenchi e dovranno essere formate prioritariamente da ex agenti. Chi insulta un pubblico ufficiale rischia fino a tre anni di carcere ma se si risarciscono ente e agente il reato si estingue. Restano intatti, così come aveva chiesto Pietro Grasso, i poteri del procuratore antimafia, mentre viene inasprito il regime di 41 bis (carcere duro per mafiosi) con una detenzione più lunga di altri 4 anni. C'è poi la norma sui cosiddetti «bimbi invisibili» cioè la possibilità che le madri clandestine possano riconoscere i propri figli nati in Italia. Per la maggioranza non ci sarà alcun problema visto che la Bossi-Fini prevede un permesso di soggiorno semestrale per le puerpere irregolari. Secondo l'opposizione, invece, l'introduzione del reato di clandestinità renderà inapplicabile la concessione del permesso temporaneo e, quindi, i bambini diventeranno adottabili. Al Senato il compito di risolvere la querelle.

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