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La sinistra in una crisi di nervi

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Sorvolando qui (si trova tutto a pag. 8 del giornale) sulla valanga di commenti che ne sono seguiti per l'intera giornata, resta da analizzare il fatto politico, che è uno ed uno solo. E cioè che il Pd vive una plateale stagione di confusione mentale, dove si arriva a concepire sbagliata la proposizione del presidente uscente alle regionali del 2010 poiché lo si giudica poco duttile politicamente, magari in virtù della sua estrazione «non politica» ma giornalistica e televisiva (che peraltro è la stessa del capolista alle Europee Sassoli). Per quanto ci riguarda la questione non è Marrazzo sì o Marrazzo no. La questione è che questo marasma «à gauche» rende l'aria pessima in tutta la politica nazionale, obbligando Franceschini ad inseguire Di Pietro dalla mattina alla sera sul terreno dell'insulto a Berlusconi come surrogato della capacità di avanzare proposte decenti. D'altronde se è vero (come è vero) che a Reggio Emilia il candidato sindaco del Pd si troverà come avversaria l'ex sindaco della città (che viene dai Ds e non ha aderito al Pd), è allora chiaro che il dopo Veltroni ha per ora un solo minimo comun denominatore: la confusione.

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