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L'ultima di Dario «In gioco c'è la democrazia»

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Ilgrido di allarme è stato lanciato da Dario Franceschini, segretario del Pd, che ad un mese dalle elezioni mostra di voler drammatizzare il voto per recuperare il maggior numero di elettori di centrosinistra ancora indecisi. Il segretario del Pd, in mattinata a Roma e nel pomeriggio a Rieti, durante un comizio a sostegno della candidatura di Fabio Melilli, ha fatto capire come imposterà la campagna elettorale: «La battaglia sarà dura - ha detto nel capoluogo sabino - ma in ballo non c'è di mezzo solo il futuro del Pd, che pure è consapevole che solo dal consenso dei cittadini può avere conferma del suo progetto; di mezzo c'è la democrazia italiana. Se l'8 giugno l'Italia si sveglierà con uno squilibrio troppo forte tra il centrodestra e il centrosinistra, di cui il Pd è il perno, allora rischierebbe di trovarsi in mano ad un padrone assoluto. L'Italia ha bisogno di democrazia, e non di un padrone». L'altro «leit motiv» della campagna, anch'esso esplicitato ieri, è la «serietà» dimostrata dal Pd nella scelta dei candidati per Strasburgo: «Sono persone che resteranno al Parlamento europeo - ha sottolineato Franceschini - per l'intera legislatura».

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