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Sicurezza, via la norma sui presidi-spia

Gianfranco Fini

Si va verso il voto di fiducia

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I genitori extracomunitari non saranno più obbligati a presentare il permesso di soggiorno per iscrivere i propri figli alla scuola dell'obbligo. Lo spiega il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, al termine della riunione di maggioranza sul ddl sicurezza che ha valutato come "fondati" i rilievi del presidente della Camera, Gianfranco Fini. "Siamo soddisfatti - ha dichiarato Maroni - per come la maggioranza abbia trovato la sua unità su questo testo". Insomma, al momento dell'iscrizione il preside non è obbligato a chiedere il permesso di soggiorno: "Quindi non sa se ha di fronte dei clandestini, non può fare la spia", ha spiegato il ministro della Difesa Ignazio La Russa. "Non temo voti segreti - ha detto il ministro - La condivisione sul ddl è piena". In una riunione di maggioranza cui hanno partecipato, fra gli altri, il ministro dell'Interno Maroni e quello della Difesa Ignazio La Russa, è stata raggiunta un'intesa che dovrebbe scongiurare il ricorso alla fiducia. L'accordo prevede anche che per le norme antiracket si torni al testo del Senato (tre anni di sospensione dell'attività per gli imprenditori che non denuncino di essere stati oggetto di racket), mentre per i presidi, questione cara al presidente della Camera, gianfranco fini, si specificherà che l'obbligo di denuncia non riguarda la scuola dell'obbligo. Alcuni dei punti più delicati del provvedimento saranno votati a scrutinio segreto.

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