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Ora il premier non molli

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{{IMG_SX}} Il premier lo sa. Lo sa che si trova in una condizione scomoda. Veronica è in una condizione di forza, il premier è presidente del G8 e qualunque cosa fa, dice o gli accade fa il giro del mondo. Un nuovo affondo della «signora» può essere devastante anche perché la moglie ha usato frasi e insinuazione più che pesanti. Ha detto per esempio che il marito «frequenta minorenni». Berlusconi certo non se lo aspettava. Aveva raggiunto un accordo con la moglie. O almeno riteneva di esserci riuscito. Considera la reazione di Veronica del tutto sproporzionata, esagerata. Nata da un episodio che considera futile, la partecipazione a una festa di diciotto anni di una ragazza vicino Napoli: «Ero lì per i rifiuti, avevo ricevuto questo invito e sono andato come ho fatto mille altre volte», ha ripetuto ai suoi. Non ha sopportato nemmeno l'accusa di aver disertato le feste di compleanno dei figli. Anzi, negli ultimi giorni ha raccontato per filo e per segno come lui stesso aveva organizzato le sorprese, come quella a Barbara. Amareggiato e arrabbiato almeno per tutta la mattinata. È volato ad Arcore e poi nel pomeriggio ha sbollito. È tornato sereno. E ha cominciato a riorganizzare le idee. La linea che il Cavaliere intende seguire è chiara: «Sono fatti privati, e privati devono restare». Come già aveva detto nei giorni scorsi, vuole apparire soltanto per le cose fatte, le cose che sta facendo. L'uomo del fare. Parlando con quei pochi che ha sentito a telefono (tra questi Niccolò Ghedini, il suo avvocato di fiducia, che non a caso è rimasto in silenzio per tutto il giorno), si è anche sfogato: «Sarebbe giusto che i media si interrogassero sui reali confini del diritto di cronaca». Berlusconi non è ancora apparso sicuro che l'intera querelle con Veronica possa trasformarsi in un divorzio. Si è chiesto se quando Sarkozy lo ha fatto con Cecilia lo ha poi pagato in termini di consenso elettorale. E comunque l'Italia non è la Francia, Paese questo molto più laico. Di sicuro si augura che i giornali non continuino a raccogliere le sue confidenze anche perché la sua credibilità è senz'altro superiore a quella di una certa Noemi, la ragazzina napoletana omaggiata con la presenza al compleanno. Infine, l'ultima considerazione: «Non sarebbe concepibile che una vicenda privata possa offuscare tutto quello che stiamo facendo». Terremoto in primis. Berlusconi pensa di tornare a L'Aquila nei prossimi giorni, non intende mollare l'impegno preso e adesso ha colto come sfida personale la consegna delle prime case nella prima decade di settembre. C'è poi Napoli, visto che a giorni deve partire la seconda linea del termovalorizzatore di Acerra e a giugno la terza: a quel punto l'impianto sarà ultimato. Quindi bisognerà procedere con gli altri impianti. La crisi coniugale, per giunta, gli arriva nel pieno della più grande crisi economica che si ricordi. E Berlusconi sta seguendo tappa dopo tappa le fasi critiche. Quindi c'è l'agenda internazionale. Il G8 di luglio. Ma anche una intensa serie di incontri. Giovedì, tanto per cominciare, è atteso a Praga per il partnenariato Europa Occidentale, l'11 a Sharm El Sheik per il vertice italo-egiziano, il 14 vede il premier olandese a Roma, il 15 è a Mosca dove sarebbe dovuto andare il 6 aprile, visita annullata poi per il terremoto. Il Cavaliere ha un'agenda fittissima. La quantità di impegni impressionante che non gli consentono errori, sbagli. E neppure sbavature. A giugno si vota per le Europee e l'ultimo sondaggio dà in crescita sia il Pdl che la Lega. Subito dopo tocca al referendum sulla legge elettorale. Già a metà settimana si dovrebbe cominciare con il giro di nomine alla Rai. Si dovrebbero fare i vicedirettori generali. Forse anche qualche direttore di testata, come il Tg1: in pole position resta ancora Augusto Minzolini, inviato de La Stampa. Di sicuro gli occhi del mondo sono puntati sul Cavaliere. Che non ha intenzione di passare le giornate a rispondere delle vicende che attengono alle quattro mura domestiche.

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