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Aria nuova

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Ariafresca. Silvio Berlusconi sta preparando un profondo rinnovamento. Volti nuovi, facce nuove, giovani. Dalla Rai ai candidati alle Europee il minimo comun denominatore è sempre lo stesso: si cambi. Anche con scelte che possono sembrare dirompenti. Come quella di Augusto Minzolini, che da settimane viene dato come possibile direttore del Tg1. Inviato de La Stampa ha fatto tutta la sua carriera nella carta stampata, salvo poche esperienze in tv. Ma è anche un tipo che non ama i mezzi termini, poco diplomatico, diretto anche nello scrivere. Insomma, non è certo il solito parruccone del mondo Rai, anche perché palesemente calvo. Oppure come la giornalista del Tg1 Susanna Petruni, che viene indicata come possibile nuovo direttore di RaiDue: giovane, donna, non viene dalla classica trafila manageriale di viale Mazzini. O come Antonio Preziosi, appena quarantenne, che potrebbe andare a guidare il GrRadio. Oppure il direttore del Mattino Mario Orfeo, anche lui appena entrato negli "anta", alla guida del Tg2 grazie alla sponsorizzazione della poco più che trentenne Mara Carfagna. Sono nomi nuovi. Non i soliti direttoroni del mondo Rai. Anzi, ad eccezione di Orfeo, nessuno di loro è al timone di testate giornalistiche. Sono piuttosto tutti giornalisti che Berlusconi ha conosciuto direttamente sul campo. Non li ha ricevuti a Palazzo Grazioli o incontrati a pranzi o cene di gala ma li ha visti all'opera in mezzo alla strada. Il discorso non cambia se si parla di elezioni europee. Il Cavaliere vuole l'iniezione di nuovi elementi. Cinque ragazze in particolare le vuole portare a Strasburgo. Una potrebbe essere Susanna Petrone, valletta del calcio, napoletana e tifosa del Napoli. Un'altra molto probabile è Barbara Matera, annunciatrice e presentatrice. Ottime chance anche per Angela Sozio, la «roscia» del Grande Fratello che di recente ha cominciato ad occuparsi di politica frequentando anche gli uffici del gruppo Pdl al Senato. E un'altra dovrebbe essere la pianista sarda Cristina Ravot. Un terremoto, insomma, per il paludato mondo che si muove fra Strasburgo e Bruxelles. Berlusconi vuole ringiovanire, vuole volti nuovi. Lo va ripetendo da settimane ai suoi. E i suoi discorsi hanno fatto gelare il sangue ai deputati uscenti dell'europarlamento. Specialmente tra gli uomini. «Il presidente ha in testa idee terribili, terribili», si sfogava ieri mattina uno dei parlamentari presi dal terrore di dover rinunciare a un seggio a Strasburgo. Per il momento i «garantiti» di essere in lista non sono tantissimi. Nella circoscrizione dell'Italia centrale gli eletti dovrebbero essere sette e nella lista ci sono quattro ex di Forza Italia — Alfredo Pallone, Alfredo Antoniozzi, Stefano Zappalà e Paolo Bartolozzi — e tre ex An: Roberta Angelilli, Marco Scurria e Potito Salatto. Ma per Antoniozzi, assessore alle case e al patrimonio del Comune di Roma, il sì non è ancora certo. Come outsider potrebbe esserci Federico Eichberg voluto espressamente da Fini. Più complicata la partita nella circoscrizione dell'Italia settentrionale dove dovrebbero essere riconfermati Cristina Muscardini, anche lei molto vicina al presidente della Camera e Mario Mauro, attuale vicepresidente del Parlamento europeo. In corsa, tra i volti nuovi, anche Carlo Fidanza, 32 anni, attuale capogruppo di An al consiglio comunale di Milano. Ma la scelta dei candidati per le europee si intreccia con un'altra partita altrettanto delicata che stanno giocando Berlusconi e Gianfranco Fini: quella sulle nomine alla Rai. Il Cavaliere vuole immettere aria fresca nei corridoi di viale Mazzini ma deve tener conto anche di una richiesta del Presidente della Camera: il passaggio di Mauro Mazza, suo amico personale, dal Tg2 al Tg1. Un'esigenza che si scontra con l'assoluta convinzione di Berlusconi di portarci invece Augusto Minzolini. Se il premier manterrà il suo punto fermo senza accettare mediazioni si potrebbe aprire un contenzioso violentissimo con gli ex di An sulla Rai. Ma si potrebbero anche riaprire i pochi accordi raggiunti fino a oggi sulle candidature per le europee. Tempo non ne è rimasto molto, fra oggi e domani, hanno annunciato i tre coordinatori del Pdl, le liste andranno chiuse.

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