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«Voglio stare con zia», il dramma di Francesco

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ANGELO(L'AQUILA) Il terremoto è stato una tragedia per molti abruzzesi, che hanno perso i loro cari. Un dramma per altri, che hanno perso la casa. Francesco, undici anni, aveva già dovuto dire addio alla madre, morta d'infarto quando lui di anni ne aveva appena tre, e ai nonni, scomparsi anche loro dopo una malattia. Ma Francesco (un nome di fantasia) con il padre a Roma non ci voleva stare e così è andato a vivere con la zia Annamaria a Villa Sant'Angelo, uno dei piccoli centri dell'Aquilano devastati dal sisma, che ha costretto i due a trasferirsi nella vicina tendopoli. Ieri nel campo sono arrivati, anzi tornati, gli assistenti sociali accompagnati dai carabinieri: volevano portarlo via per affidarlo a un istituto, una «camera di compensazione» in attesa che si trasferisse con il genitore. Il bambino, però, già scosso dai lutti e terrorizzato dalla terra che continua a tremare, è stato colto da una crisi di nervi. «Voglio restare con mia zia», ha urlato. Poi si è chiuso nella macchina della donna, rifiutandosi di aprire le portiere. Gli ospiti della tendopoli si sono stretti tutti intorno al bambino e hanno chiesto tempo. Solo dopo qualche ora, gli assistenti sociali hanno ceduto, accettando di «soprassedere» per qualche giorno all'esecuzione del provvedimento del giudice che, quando lo ha firmato, sicuramente non immaginava in che momento sarebbe stato notificato. «Quella di mio cugino è una storia davvero triste - spiega Pietro - al termine di una lunga battaglia legale seguita alla morte della madre, il bambino era stato affidato ai nonni, che però sono morti uno dopo l'altro, io credo pure perché logorati dalla causa con il genero. Io non discuto la decisione del magistrato, ma ci sono modi e tempi. E questi non sono opportuni per causargli un nuovo trauma - conclude Pietro - Il ragazzino è sotto shock, non vuole abbandonare la zia, a cui è molto affezionato. E non sarebbe giusto costringerlo. non ora, almeno». Un desiderio, quello di Francesco, che per il momento è stato esaudito. Anche se il provvedimento giudiziario non potrà essere rimandato in eterno. Mau. Gal.

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