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«L'università esclusa dalla gestione»

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dall'inviatoMaurizio Piccirilli L'AQUILA Non ha abbandonato la posizione. Ferdinando Di Orio, medico e magnifico rettore dell'Università de L'Aquila, ha voluto dal primo momento ridare speranza ai suoi studenti e alla città. Un video in rete sul sito dell'ateneo e avvisi on line per dare garanzia di continuità e di vicinanza «a tutte le famiglie che hanno perso i loro figli nella stagione più bella della vita, dedicata allo studio e alla propria crescita culturale». Rettore, l'università ha subìto un grave lutto con la morte di molti studenti... «Tutta l'università piange le vittime di questa immane tragedia ma pur nel rispetto del dolore l'ateneo de L'Aquila riafferma la volontà a continuare nella sua missione di formazione e di ricerca per contribuire alla rinascita di una terra e di una popolazione così fortemente provate». Quali sono le condizioni degli edifici universitari? «Nel centro storico abbiamo avuto danni considerevoli come gran parte degli edifici in questa parte della città. Le strutture periferiche invece mi sembrano in buono stato. Una conferma ci sarà domani (oggi ndr) con le verifiche dei tecnici dei vigili del fuoco e della Protezione civile. Da un primo esame gli edifici a Coppito di Scienze motorie, quelli di Economia a Torrione e di Ingegneria a Roio non hanno subìto lesioni importanti. Posso azzardare che più del 50 per cento sono agibili. Anche i Dipartimenti di Scienze e Medicina sono in buone condizioni». Quindi l'università potrà rimettersi presto in moto? «Il 15 il Senato accademico si riunitrà per stabilire le modalità per espletare gli appelli di esame e di laurea e la gestione di questa emergenza. Non dobbiamo far scomparire nulla. Nonostante alcuni tentativi di sciacallaggio di alcune università noi assicuriamo gli studenti che nulla è perduto. Tutti i dati relativi alle carriere universitarie sono stati recuperati. Quanto prima l'attività didattica e di ricerca sarà ripresa». Molte vittime del sisma erano sotto le macerie della Casa dello studente. Ora si viene a sapere che una residenza nuova e anti-sismica era pronta e inutilizzata... «Purtroppo non ne so nulla. Da decenni la Regione si è fatta carico di queste cose. Oggi poi la Regione sembra non fosse a conoscenza di avere questa responsabilità. Come università siamo esclusi dalla gestione ma anche dalla conoscenza di quello che avviene in quelle strutture. Una situazione che ho sempre denunciato. Si deve ritornare alla gestione diretta delle università delle residenze per studenti. Purtroppo questo è il nostro Paese. Competenze diffuse tra varie istituzioni e nessuno sa cosa di fatto gestisce».

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