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"Indagati? Ci saranno solo arrestati"

Case e palazzi distrutti dal terremoto

Le verifiche: inagibile il 30% delle case

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La Procura ha trovato casa nel Tribunale dei minorenni. Primo impegno l'inchiesta sulle costruzioni che sono cadute, abitazioni di cemento armato che si sono incomprensibilmente sgretolate. «Molto probabilmente non ci saranno indagati, perchè gli indagati saranno anche arrestati»: ha detto al Tg1 il procuratore della Repubblica presso il Tribunale dell'Aquila, Adriano Rossini. Il capo della procura dell'Aquila conferma che s'indaga anche sull'ipotesi che sia stata usata in qualche caso sabbia marina mescolata al cemento: «se dovesse risultare - afferma - avremmo già avuto un risultato quasi definitivo perchè è notorio che la sabbia marina corrode il cemento che non regge per niente». I primi rilievi, a occhio nudo, di vigili del fuoco e protezione civile, hanno messo in evidenza tondini lisci dentro il cemento, a volte sabbia di mare anziché quella delle cave. Per la Procura della repubblica il reato ipotizzato è quello di disastro colposo. Difficile, oggi, capire se i progetti delle abitazioni realizzate negli anni si siano salvati dal sisma e potranno essere oggetto di indagine. Gli edifici sotto accusa sono stati, in gran parte, costruiti negli anni Sessanta, difficile a volte anche a risalire ai costruttori. «Dobbiamo fare una verifica attenta a tutti gli edifici – ha affermato Roberto Riga, assessore comunale all'urbanistica e alla protezione civile – se dovessimo notare qualche responsabilità sui riscontri ottenuti non ci esimiamo dall'assumere tutte le azioni necessarie». Attenzione alta, quindi, da parte dei tecnici comunali, che fanno parte della commissione messa in piedi dalla protezione civile. «Non sono ancora in grado di chiarire situazioni sulla carenza strutturale di edifici pubblici – ha aggiunto Riga – i settori tecnici devono fare verifiche e controlli. La legge negli anni Sessanta era diversa. Alla luce di quanto successo, a titolo personale, posso dire che adesso si impongono delle revisioni ai testi legislativi per garantire la pubblica amministrazione». Rimane il fatto che le imprese che realizzano i palazzi, sia pubblici, dove teoricamente il controllo dei direttori dei lavori è più rigido, sia privati, sono responsabili del calcolo strutturale insieme al progettista. «La priorità delle verifiche – ha detto ancora l'assessore – l'abbiamo data alle farmacie, alle attività commerciali, quindi alle abitazioni private. C'è grande richiesta, le verifiche sono effettuate da tecnici abilitati in sintonia e in accordo con Regione, e Comune». L'obiettivo principale per Roberto Riga è la garanzia e la tutela dei cittadini. Parole che lo portano a un duro attacco contro Governo e Regione per i progetti sul futuro. «Non vorrei che ci si prestasse a cadere nelle volontà e nelle intenzioni di persone al di fuori dell'ambiente aquilano – ha sottolineato Riga – La pianificazione va fatta qui, noi chiediamo a tutti i professionisti dell'area aquilana di offrire la propria disponibilità a collaborare per definire il lavoro di pianificazione teso a restituire dignità a L'Aquila. La pianificazione non la decide il presidente della Regione Chiodi o Berlusconi, la decidono gli aquilani». In essere c'è un piano regolatore risalente al 1979, in Comune ci stavano lavorando ora è da rivedere tutto. Tra le priorità di intervento c'è l'Università, è una delle prime risorse economiche della città, L'Aquila è sinonimo di universitari e lavoreremo in tal senso - ha cocnluso l'assessore Riga - sotto questo aspetto c'è unità di intenti in Comune, al di là delle appartenenze politiche. La garanzia e la tutela dei cittadini sono l'obiettivo principale».

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