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L'esercito dei volenterosi in soccorso dei terremotati

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Professionistie volontari in una gara di solidarietà immensa. Vigili del fuoco e Forestale i primissimi a intervenire. A uscire dalle caserme della provincia per portare soccorso. Così la Guardia di Finanza e gli Alpini che qui nel capoluogo abruzzese hanno le caserme. Anche loro sono saltati dalle brande e via ad aiutare. E poi i poliziotrti, i carabinieri delle stazioni sperdute nelle frazioni dissolte dal sisma.Sono 2.250 i Vigili del fuoco, 1.000 gli uomini delle Forze armate e 1.200 quelli delle forze dell'ordine, presenti anche per combattere il pericolo di sciacallaggio nelle case rimaste vuote. Si aggiungono a questi altri 2.000 soccorritori di varie organizzazioni e volontari. In totale più di 7 mila soccorritori, oltre ai più di 2 mila uomini della Regione e della Protezione civile dell'Abruzzo. La macchina dei soccorsi è scattata in automatismo. La Protezione civile ha potuto contare su una mobilitazione spontanea di grande spessore professionale e morale. La Forestale ha messo in campo tutti gli uomini già presenti nel territorio più 650 di rinforzo. Gli Alpini del 9° reggimento di stanza a L'Aquila sono subito partiti alle prime luci dell'alba di lunedì con squadre di ricognizione. Ora l'Esercito ha dispiegato i Lancieri di Montebello, l'11° Genio e il 123° fanteria «Chieti». Schierati due elicotteri e un velivolo Dornier tutti con configurazione sanitaria. L'Aeronautica ha trasportato già venti pazienti all'ospedale di Pescara. La Croce Rossa è impegnata a L'Aquila e sui luoghi del terremoto con oltre 400 volontari e cucine da campo. Eppoi ci sono le migliaia di volontari giunti da tutta Italia e dall'Europa. Esperti in ricerca sotto le macerie dalla Francia e dalla Spagna. Tanti, tantissimi che hanno creato a volte caos nella distribuzione delle forze. L'arrivo incontrollato nella zona del cratere ha bloccato il traffico e creato intoppi nei soccorsi a causa di una viabilità difficile in una zona di montagna. Mau. Pic.

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