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Il dialogo tra laici e cattolici è alla base del partito unico

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Invece,il laico senza aggettivi parte dalla consapevolezza che la civiltà occidentale è segnata da un intreccio di valori derivanti dal fatto che alle origini del mondo occidentale ci sono certamente le radici giudaico-cristiane ma anche l'illuminismo, specie nel filone anglosassone, che tanto ha contribuito a definire la libertà dei moderni. Poi, come ricorda Talmon, c'è stato un filone francese che è stato alle origini di quel giacobinismo che ha anche ispirato il leninismo (dalla ghigliottina al gulag c'è stato un percorso storico e ideologico assai inquietante). Qui veniamo ad un nodo storico essenziale. Ieri nei confronti dei due totalitarismi del XX secolo, oggi nei confronti del fondamentalismo islamico che ispira il terrorismo di al Queeda, due sono i filoni culturali e storico-politici che, si sono battuti per dare all'Occidente un'identità fondata sulla libertà e la democrazia: quello cattolico-liberale e quello liberalsocialista e socialista riformista. Ciò non vuol dire affatto che tutti i cattolici e tutti i socialisti siano stati su questa linea: da un lato ci sono stati i clerico-fascisti e i cattocomunisti, dall'altro i liberali reazionari e i socialisti stalinisti e frontisti. Oggi si sono riproposte forti discriminanti nei confronti del giustizialismo a livello interno e del fondamentalismo islamico a livello internazionale. Non a caso durante gli anni cinquanta c'è stata la collaborazione fra cattolici e laici nel centrismo, poi negli anni sessanta quella fra cattolici e socialisti nel centro-sinistra, adesso fra laici e cattolici in Forza Italia e nel PdL. Tutto ciò non esclude affatto la dialettica e anche la distinzione, ma non implica di per sé la contrapposizione. In primo luogo, sul piano del metodo, va garantita la piena libertà di espressione e di iniziativa della Chiesa su qualunque problema: dopo di che, sulla base del principio della laicità dello stato e dell'autonomia della politica, partiti-movimenti e singoli uomini politici sono liberi di condividere, di dissentire, di proporre soluzioni intermedie e mediate rispetto alle posizioni espresse dalla Chiesa. Quanto ai problemi attuali, a nostro avviso è condivisibile l'impianto della legge sulla fecondazione assistita ma non i due punti sollevati proprio dalla Corte Costituzionale e cioè il limite dei tre embrioni e il divieto dell'analisi preimpianto. Per noi senza quei due elementi, la legge è più equa. Riteniamo anche che vada garantita la libertà di ricerca scientifica e quindi è condivisibile la scelta di Obama a proposito delle staminali. Quanto alla questione della legge sul testamento biologico probabilmente era molto meglio che non ci fosse nessuna legge per lasciare che vicende di questo tipo fossero liberamente gestite nel rapporto fra malato, familiari, medico, così come è avvenuto finora. Chi, però ha smantellato questa realtà è stato proprio il dott. Englaro che ha richiesto una pronuncia della magistratura. A quel punto il Parlamento non poteva accettare di essere scavalcato ed emarginato da deliberati della magistratura magari di segno diverso, con una conseguente anarchia. Di qui la necessità di una legge della quale, in assenza di questo intervento, non si sarebbe sentito bisogno. Rispetto alla legge, non possiamo fare a meno di esprimere una preclusione rispetto al blocco dell'idratazione e dell'alimentazione perché, indipendentemente da qualunque ideologia o religione, francamente non è sopportabile la ripetizione di ciò che è avvenuto nei confronti di Terry Schiavo, quando un malato che non poteva far valere la sua volontà, né che aveva dato segni significativi di quello che avrebbe voluto nel caso in cui avesse perso la capacità di intendere e di volere, è stato costretto ad andare incontro a forti sofferenze durate per molti giorni. Detto questo, a tempo debito esamineremo alla Camera con spirito aperto il provvedimento approvato dal Senato senza alcun spirito di crociata né in un senso né nell'altro, ma cercando di verificare la possibilità di mantenere in piedi l'impianto della legge approvato da un ramo del Parlamento con i dovuti correttivi, magari suggeriti da qualche emendamento rimasto inopinatamente bocciato per l'effetto paradossale del tiro incrociato da parte di parlamentari di opposto orientamento. In ogni caso per quanto ci riguarda faremo di tutto perché, ferme rimanendo la positività del dibattito e la libertà di coscienza, rimanga in piedi la collaborazione fra laici e cattolici che, a nostro avviso, costituisce il retroterra decisivo dell'attuale equilibrio politico della natura stessa del PdL e anche di qualcosa di ancor più significativo e profondo riguardante le ragioni della solidarietà nazionale. Fabrizio Cicchitto Capogruppo Pdl Camera

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