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Governo e Regioni sul «Piano-casa» cercano un percorso condiviso

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Èil leit motiv di una giornata lunga e faticosa durante la quale si sono avvicendate varie ipotesi e sulla quale ha pesato la dichiarazione del premier, Silvio Berlusconi, che ieri mattina è tornato ad insistere sulla necessità di utilizzare un decreto legge per approvare il piano per il rilancio dell'edilizia. Il tavolo tecnico politico per giungere in tempi brevi ad una soluzione, si è riunito per la prima volta ieri mattina alle 10 nella sede del ministero degli Affari Regionali. E il ritorno dell'ipotesi di un decreto ha pesato tanto che si è sfiorata la rottura. A fare da paciere tra le parti, secondo indiscrezioni sarebbe stato lo stesso ministro Raffaele Fitto: «Discutiamo prima dei contenuti e poi dello strumento con cui attuare il piano casa», facendo intendere che oggi nel consiglio dei ministri non sarà approvato niente in attesa dell'intesa con le autonomie. Il risultato ottenuto alla fine della giornata è stato quello che vede il governo intenzionato a presentare un decreto legge contenente le norme di sua competenza, affiancato da un accordo «vincolante» con le regioni e gli enti locali al quale sarebbe delegato il compito di definire una serie di paletti per le norme di dettaglio di competenza regionale. Dalle regioni arriva il messaggio di Vasco Errani, presidente della Conferenza delle regioni: «Occorre un grande impegno, serietà e rigore e le regioni sono su questa strada».

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