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I colonnelli archiviano la fiamma e aspettano il congresso Pdl

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GianfrancoFini ha da poco finito di parlare e Ignazio La Russa, leggendo dal palco la mozione conclusiva del congresso, archivia così i quattordici anni di vita di Alleanza nazionale, che si sommano al mezzo secolo del Movimento Sociale. Sul palco ci sono tutti i colonnelli di An. Ed è a loro che Fini, dal palco del congresso, ricorda che con il nuovo partito, dovranno sentirsi come tutti «in discussione», e devono accettare «obtorto collo» la linea sempre più distante dalla tradizione della destra italiana che il presidente della Camera illustra ai delegati. La verità è che con il suo discorso Fini ha lanciato una nuova sfida anche ai reduci della lunga marcia dal Msi al Ppe. «Ha spostato vent'anni avanti il traguardo del Pdl», dice Italo Bocchino. A questo punto, dunque, lo spartiacque tra i colonnelli passa tra chi pensa che bisognerà abituarsi alla metamorfosi berlusconiana e chi ritiene invece che nel nuovo partito ci sarà da discutere. Altero Matteoli, fino a pochi giorni fa uno dei finiani di più stretta osservanza, oggi scommette sul Pdl senza se e senza ma. Assicura che «non sarà una monarchia» e dice che An deve prepararsi al futuro «con entusiasmo». La pensa in altro modo Gianni Alemanno, non tanto sulla questione della leadership quanto sulle scelte politiche. Il sindaco di Roma invita al realismo e sottolinea che si sbaglierebbe ad accogliere la nascita del nuovo partito «con facili entusiasmi». Maurizio Gasparri, invece, non ha dubbi: «La destra non chiude», sostiene davanti alla platea dei delegati. «I suoi valori, le sue idee, aprono anzi nuove ali. Ha vinto il nostro progetto, entriamo nel Pdl da protagonisti». Sono quasi le due quando la sala comincia a svuotarsi. C'è chi tra i colonnelli è già andato via (Alemanno e Ronchi) chi invece rimane ancora un po' nel padiglione della fiera. Magari a vedere la partita dell'Inter come Ignazio La Russa, regista di tutto il congresso. O a scambiare due chiacchiere con i cronisti rimasti (Bocchino e Gasparri). Per tutti la voglia è comunque di un po' di riposo. Anzi, c'è anche chi su questo ironizza. Bocchino: «Visto che in questo momento di fatto non siamo in un partito, siamo senza statuto, potremmo benissimo andare in vacanza». Una battuta a cui replica subito La Russa: «Ma quale vacanza? Bisogna preparere il congresso del prossimo weekend», quello del Pdl. Gia.Ron.

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