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L'indagato De Magistris è innocente L'ha deciso l'Italia dei Valori

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L'Italiadei Valori ha teorizzato questo principio milioni di volte. Anche quando, come nelle recenti inchieste napoletane, nella rete finisce il figlio del leader Antonio Di Pietro. Non c'è figlio che tenga ribadisce l'ex pm «i magistrati continuino a fare il proprio lavoro». Bene così. Massima trasparenza: chi non ha nulla da nascondere non ha paura della giustizia. Non fugge come fa il «cattivo» Silvio Berlusconi. C'è solo un piccolo problema. Ogni volta che qualcuno vicino all'ex pm (o lui stesso) finisce nel mirino dei magistrati il mantra ripetuto dall'Italia dei Valori è sempre lo stesso: non c'è nulla di penalmente rilevante. Ancor prima che la giustizia si esprima, loro hanno già emesso la sentenza. Al punto che l'impegno più volte assunto da Di Pietro, liste senza indagati, diventa quasi impossibile da attuare. Già, perché gli indagati di Tonino sono sempre innocenti. A priori. È successo anche con la new entry Luigi De Magistris che, proprio nel giorno in cui ha ufficializzato la propria candidatura alle europee nelle file dell'Idv, è finito nel mirino della procura di Roma. L'accusa è di abuso d'ufficio e interruzione di pubblico servizio. Una notizia che scatena l'ilarità del diretto interessato: «La notizia è ridicola e grottesca. A proposito della mia iscrizione nel registro degli indagati sono sicuro che sarò coinvolto in procedimenti giudiziari per i prossimi cento anni. Ormai tutte le persone su cui stavo indagando mi denunceranno per calunnia». E se De Magistris si autoassolve, l'Idv si schiera compatta al suo fianco. «Tutto questo rumore significa solo una cosa - afferma Silvana Mura -, che la candidatura di De Magistris è pesante e fa paura a molti e Idv ha fatto bene a candidarlo». Sulla stessa lunghezza d'onda il protavoce del partito Leoluca Orlando: «Quello della procura è un atto dovuto. È una candidatura che dà fastidio ai poteri forti. De Magistris ha trasformato una sconfitta della giustizia in una possibilità per continuare la sua opera». Ora la domanda nasce spontanea: cosa succederà se, domani, «l'innocente» ex pm dovesse risultare colpevole? Nic. Imb.

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